" Lettere al Direttore 2) compromettere definitivamente il prestigio del socialismo italiano, cioè dell'unico schieramento politico che potesse presentarsi come un concorrente leale, un possente catalizzatore democratico, del PCI all'interno del movimento operaio e - il che non guasta - con un forte accento laico; 3) consentire al gruppo dirigente del PCI di rinviare indefinitamente la chiarificazione di tutte le contraddizioni da cui è minacciato all'interno del partito e sullo scacchiere internazionale, mediante il semplice espediente di coagulare intorno, alle sue bandiere il malcontento popolare contro l'inefficienza dello Stato, la fiacca volontà politica del Governo e l'ottusa avidità della destra economica; 4) costringere, contemporaneamente, lo stesso gruppo dirigente delle Botteghe Oscure ad accentuare la prassi agitatoria, con grave pregiudizio della nostra econoniia, per ridurre al minimo le conseguenze dello scavalcamento a sinistra da parte dei nuclei estremistici marxisti e cattolici. Ma, secondo la mia debole e discutibile opinione, ciò che rende ancor più grave la sortita scissionistica dei padri fondatori del PSU è che essa appare priva d'i ogni prospettiva di ampio respiro. Non è ipotizzabile, infatti, che un pur travolgente successo elettorale (da contendere a Malagodi e a Covelli) possa consentire all'on. Ferri di bivaccare con manipoli di deputati nell'aula sorda e grigia, in numero tale da dar luogo ad una nuova maggioranza di centro-sinistra o anche di centro. 1.,utt'al più, trascurando le perplessità ed i generosi tentativi di mediazione del PRI, si può sospettare che un'affermazione rilevante dei rappresentanti italiani di Strauss e di Edgar Faure possa sortire l'effetto di vibrare il colpo di grazia all'unità della Democrazia Cristiana, già insidiata dai fautori della repubblica conciliare e dell'occupazione permanente delle fabbriche, delle università e degli isolotti. In tal ,nodo, sarebbe liquidato l'unico interlocutore valido del' Partito Comunista, il quale si accan1perebbe sulle rovine della den1ocrazia parlamentare come il gruppo egemone di tutte le «sinistre». Se l'operazione della Sala Capuzzi fosse stata finanziata dal Ministero degli Esteri sovietico, i suoi risultati non sarebbero stati più catastrofici. Non mi riesce difficile, a questa svolta del discorso, immaginare la tua obiezione, vecchio ed autorevolissimo an1ico. Tu vorrai chiedermi perché sono così severo con il povero on. Ferri e con i suoi amici Tanassi e Preti ( quanti discorsi! avesse lavorato così assiduan1ente per la programmazione ...), e così indulgente con l'on. De Martino e con i suoi compagni. Il fatto è che io considero pienamente legittima, ancorché discutibile nelle forme, la for-- mazione della « nuova maggioranza » in cui confluì il gruppo degli amici di Mancini, staccandosi dal grosso degli ex-autonomisti; e la considero legittima perché le indicazioni generali dell'elettorato, la rivolta giovanile e i salti della quaglia della Sinistra democristiana .avevano messo il PSI con le spalle al muro: o qualificarsi come forza propulsiva del campo governativo o rassegnarsi alla definizione di << ala frenante » e quindi di una progressiva, implacabile consunzione elettorale, politica ed organizzativa. Spostarsi a sinistra, per il PST era « conditio sine qua non » per tutelare la propria 115 J3ibl·iotecaginobianco
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