Nord e Sud - anno XVI - n. 118 - ottobre 1969

.. LETTERE AL DIRETTORE L'equidistanza Caro Direttore, quando la tua rivista pubblicò, nel numero di marzo, un mio articolo dal titolo: Che cosa offre Berlin·guer, un soave asterisco avvertì che « Nord e Sud » ne condivideva le conclusioni soltanto fino ad un certo punto, giudicandole in sostanza troppo ottimistiche. « Quest'articolo - sottolineava la vostra nota - è stato scritto subito dopo il Congresso comunista di Bologna. Ci auguria1no che l'interpretazione data dal nostro Ghirelli, circa la scelta legalitaria e costituzionale del PCI, regga alla prova dei fatti». A circa nove mesi da quell'articolo, credo che sia abbastanza interessante chiedersi appunto questo: se, cioè, la scelta del Partito Comunist a abbia retto « alla prova dei fatti», cioè se la n1ia interpretazione abbia trovato nella realtà una conferma o una smentita, per quanto essa non foss e, poi, così incondizionatamente ottimista come poteva sembrare. Perdonami se, per tentare di dimostrarlo, 1ni vedrò costretto ad una fuggevole auto citazione: « Un compromesso - concludeva l'articolo - è sempre venato di ambiguità e di confusione. Ma l'affermazione personale di Berlinguer e quella politica del gruppo dirigente potrebbe evitare al nostro paese le sa nguinose e sterili convulsioni di un rivoluzionaris1no velleitario, a condizion e naturalmente che la maggioranza sappia in1pegnarsi seriamente nella po litica delle rifornze essenziali. L'opposizione comunista rimarrà costituzional e e (salvo deplorevoli frange agitatorie) respo11sabile, nella misura in cui ver rà condizionata da un'azione incisiva del Governo e, da un corretto, efficiente funzionamento del Parlamento. L'alternativa sarebbe drammatica». Non si trattava, dunque, di una cambiale in bianco rilasciata, anche se solta11to in sede teorica, al più forte"partito del movimento operaio, ma so lo di una constatazione. In un quadro politico generale assai agitato e confus o, il gruppo centrista del PCI aveva elaborato una tendenza 1noderata che rivelava, accanto ad ovvie preoccupazioni di potere e ad una certa sclerosi di apparato, un profondo· senso di responsabilità verso le masse e verso il pae se. E quella tendenza risultava tanto più apprezzabile, in quanto l'invasione sovietica in Cecoslovacchia aveva isolato il PCI sulla destra dell'Internazionale comunista, e il nascer1te dissenso del gruppo Rossanda-Pintor minacciava di aggirarlo sulla sinistra dello schieramento interno. Ma ciò che più mi sta va a cuore in quell'articolo, e scusami se mi ci dilungo troppo, è che esso metteva l'accento sull'interdipendenza tra gli orientamenti pratici del PCI e il comportan1ento dei partiti, della maggioranza, del governo di centro-sinistra . Questo è un punto fondamentale da mettere in luce con forza, soprattutto in 112 Bibliotecaginobianco

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