Recensioni .generale consenso nel paese, il falli1nento dell'edificazione di un ordine nuovo stabile e duraturo, infine la mancata integrazione della società nello Sta•to, non testimoniano della mancata edificazio•ne dello Stato totalitario, ma piuttosto della sua ambigua duttilità, della sua capacità di mediare e di trasferire su a,ltri pi1 ani conflitti latenti al suo interno. Anche certi ridimensionamenti - senz'altro opportuni ·per una mi,gliore documentazione storica - di giudizi tradizionali sulla ,dittatura fascista, perdono parte d1 el loro significato se sottratti a questa prospettiva. Le pagine sull'intriin,seca d,ebolezza della Milizia ad esempio· o le considerazioni del Tribunale Speciale sembrano, appunto, limitare l'analisi del regime all'aspetto della sua effici•enza e della sua incisività tecnica, sottriaendo i dati esaminati alla loro dimensione storica, che deve compren,dere - torniamo a dirlo - quel,Ii che sono i primi e i contenuti essenzial,i. Che furono, tra l'·a:ltro, una concentrazione di poveri senza precedenti nei regimi costituzionali, la difesa del co,nsenso, così creato, con la organizzazione della violenza; se poi l'in,dagine storica consente di stabilire che a quei fini - storicamente realizzati - non corrispondeva un·a efficiente macchina totalitaria secondo un modello astratto e che tuttavia numerosi e va:ri rimasero i settori detla società non integrati nel sistema, ciò serve senz"altro ad hlluminare i tratti distintivi del totalitarismo italiano, le su·e caratteristiche contrad·dizioni, ma difficilmente può port,are a concludere che in esso no,n possa ravvisarsi un esempio di totalitarismo. ANTONIO PELLICANI 111 ~Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==