Nord e Sud - anno XVI - n. 118 - ottobre 1969

/ La concezione meridionalista dello sviluppo italiano Ma questo naturalmente non significa che tutto sia andato nel ·migliore dei modi e che non siano necessari sforzi adeguati per eli1ninare e correggere le incoerenze, le incertezze, gli errori ct1i prima accennavo, e che, se non hanno portato al fallimento della politica meridionalista, hanno tuttavia compromesso la possibilità che i suoi risultati fossero più consistenti e più rilevanti di quanto non lo siano stati effettivamente. Come dice Cifarelli dobbiamo guardarci così dal « pessimismo distruttore » come dall'« ottimismo superficiale ». Passiamo quindi dal giudizio st1i risultati all'approfondimento delle indicazioni. Se è vero che si è aperto ( e già da qualche anno) un discorso nuovo. sulle iniziative industriali che l'ambiente più maturo oggi consente di localizzare in certe zone del Mezzogiorno, le quali 20 anni or sono non risultavano indL1strializzabili, se non entro limiti 1nolto a11gusti, è anche vero che non si può considerare chiuso il discorso sulle infrastr11tture. E così è sopratt11tto vero che non possiamo ritenerci tranquillizzati per quanto riguarda i quadri ct1i è affidata la gestione della politica meridionalista e comunque i più larghi e differenziati quadri che dobbiamo formare per assicurare al Mezzogiorno una nuova e dinamica classe dirigente. La questione delle infrastrutt11re e quella dei quadri richiedono più che mai discorsi fermi da parte dei meridionalisti. L'uno, quello relativo alle infrastrutture, che dev'essere rivolto a tutta la classe dirigente del paese, agli uomini di governo e ai programmatori, ai. funzionari pubblici ed ai managers privati. L'altro, quello relativo ai quadri, che dev'essere rivolto in particolare a noi stessi, a quanti nel Mezzogiorno si danno pena dei problemi dello sviluppo economico e della trasformazione civile di una società che non è più quella dei tempi di Salvemini e di Dorso, ma non è ancora quella che alcuni di noi, dopo la guerra e agli inizi della politica meridionalista, ci auguravamo potesse diventare. Le infrastrtlt ture. Affrontiamo dunque questi discorsi e cominciamo da quello sulle infrastrutture. Nel Progetto '80 si legge ( § 118) che è necessario « concentrare l'impegno nelle infrastrutture direttamente legate allo sviluppo >>: si deve intendere, io credo, le infrastrt1tture specifiche delle aree e nuclei industriali. 9 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==