/ Recerisioni calabrese; dal patto Gentiloni alle prime lotte per la terra; dalla legge sul brigantaggio a quella sul]a Sila; dalla tassa sul macinato allo1 scandalo della Banca romana; dal primo massiccio, flusso1 migratorio alle leggi speciali sul terremoto; dall'atteggiamento dei parlamentari calabresi dinnanzi al presentarsi del feno1neno fascista al famoso « ]istone» e così via, fino appunto alla presa del potere da p,arte di Musso1ini. Spezzano presenta co1sì una varietà di fatti •e di personaggi, rivelando anche degli aspetti nuovi che po,ngono uomini e cose in una luce diversa da quella fino·ra s,to,ricamente conosci,uta. E ciò in special modo, perché il lib•ro è basato, come si è già o,sservato, sul materiale, poco, conosciuto, ricavato dagli Atti parlamentari. Questo è uno dei meriti dell'opera, insieme all'altro, mo,lto importante non solo per lo· studioso ma pure per il grosso pub,blico, d'essere pressoché unica in materia - e quindi veramente « nuova» -, in un mo,mento storico in cui la mancata risoluzione del « problema meridionale » si pone ancora al paese in tutta la sua gravità. Spezzano però rimane essenzial·mente un uomo politico, forse per la già ricordata generosità del suo carattere che non riesce a distaccarsi dalla passione politica, o forse percl1é tanti anni di vita p·ub,blica non po,ssono essere cancellati d'un colpo solo,; perciò la sua analisi risente un poco1 di questa impostazione, là dove per esempio egli dà il proprio giudizio sulla rappresentanza politica calab,rese del tempo della proclamazione del Regno (bisogna ricordare che i primi rappresentanti politici della Calabria furono tutti uomini del Risorgimento, e se non proprio ebbero 1 idee nuove, sicuramente furono portatori di aspirazioni n•uove. Vedi: Giuseppe Sprovjeri, I calabresi nel Parla,nento italiano, in Aln1atiacco Calabrese 1951, Istituto Grafico Tiberino, R·oma, p. 121). O su coloro che, come Grimaldi, Colosimo, De Nava ecc. (Sprovieri riporta il giudizio esp,I'esso da Gio,litti: « ... il Colosimo, il De Nava, vi par poco per una rappresentanza di Governo? E so,no tutti costoro individtli che no,n solo co,11 superiore intelligenza ma con tecnica precisa hanno con tri 1 bui to alle miigliori fortune del Paese ». Vedi: C. S,provieri, op. cit., p. 119) arrivarono ad essere a capo di ministeri in un'epoca in cui no,n esisteva nemmeno un'esatta cono,scenza di certi prob,lemi e forse già era un merito grande verso la propria terra il riuscire a portarne così in arto il « grido di dolore ». Molto interessante è la parte dove l'Autore chiarisce in 1naniera esauriente la natura dei rapporti con il fascismo di alcuni uomini politici calabresi co,me Gaspare Colosimo, Giusep 1 pe De Nava, Luigi Fera e Nicola Serra (in realtà, essi tentarono una legalizzazione del fasci,smo, ma morirono avversari dello stesso ed anzi i loro funerali acquistarono un aspetto di protesta. Vedi: G. S.p,rovieri, op. cit., p. 125), elimfna11do così alcuni dubbi affacciati dalla storiografia. Un'ultima osservazione si riferi·sce al beneficio che all'o,pera sareb·b~ derivato dall'inseri,mento della materia in un contesto più vasto·, di modo che alcuni prob,Iemi avreb 1 bero, dal punto di vist,a storico e scientifico, avuto una trattazione più approfondita e più completa (ad esempio, la prima spinta ad 107 -Bibliotecaginobianco
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