.. RECENSIONI L'insegnamento di Silvio Spaventa Il fascino, che la grande statura morale d,egli uomini della vecchia Destra storica esercita tuttora, rivive nelle 300 p•agine della bella biografia che Elena Croce ha dedicato al suo prozio Silvio Spaventa (Elena Croce, Silvio Spaventa, Adelp·hi, Milano 1969), che in quel manipolo di uomini illustri occupa una p·osizione particolare per la concretezza della sua azione politica e per la coerenza grande, e direi inusitata, dello sviluppo del suo pensiero. Unico 111eridionale tra i piemontesi, i lo1nb1 ard.i, i ven1eti, gli emiiliani e i toscani di quel partito liberale moderato, che trovò in Cavour il suo leader moderno, Silvio Spaventa ha lasciato nella storia politica e amministrativa del giovane Regno un'orma che anccira oggi p1 erdura e non so·lo, come è da tutti comunemente riconosciuto, per la sua attività di consigliere di Stato e di poi creatore e presidente di quella qu·arta sezione giurisdizionale di quel consesso, mediante la quale si vuole realizzare la giustizia nell'amministrazione, quanto per la sua concezione di un liberai1'ismo modernamente inteso e non legato aprio,risticamente a schemi istitL1zionali. Molti decenni prima che la famosa, elevata polemica tra suo nipote Benedetto Croce e quel grande economist.a cl1e fu Luigi Einaudi facesse giustizia dell·a confusio,n.e tra liberalismo e liberrismo, Silvio Spia,venta aveva compreso come la libertà « non patisce aggettivi né empiriche determinaz,ioni » e p•uò fiorire sui più disparati istituti, onde non esitò a giocare la sua carriera politica e il desti.no del suo partito sulla questione dell'esercizio statale delle ferrovie; questione che, come è ormai dimostrato da numerosi studi, fu la ragÌ'o1 ne p,rima della cosiddetta « rivoluzione parlamentare » del 1876, che portò la Sinistra al potere. Di questa azione politica, che fu il culmine della carriera di parlamentiare e di ministro dello Spaventa, nel vo~ lume di Elena Croce noi possiamo agevolmente ricostruire la genesi lontana e la stori'':1· Perché se è vero co1 me è vero, che ogni accadimento è comprensibile solo conoscen,do11e la storia e che il p,resente non è che il confluire di tutto il passato, la dura e lu·nga vi1 gilia dello Spaventa, i suoi studi di filosofia nel decennio di prigionia, i suoi patimenti morali per l'ingiusto p·rocesso subìto, ci fanno comprendere il suo atteggiamento forte e sprezzante del peri:colo nel periodo in cui fu ministro della J_,uogotenenza a Napoli, la sua energica e inflessibile azione di segretario generale al Ministero dell'Interno durante i moti seguiti a Torino all'annuncio della Convenzione di settembre, la sua opera di ministro dei Lavori pubblici per la soluzjone del complesso pro,blema ferroviario, la sua tenace battaglia per la giustizia nell'amministrazione, sfoci 1ata niella creazione dell'apposita sezione del Consiglio di Stato. Ma ci fanno altresì comprendere la seren 1 i1tà e la obbiettività dell'·auto102 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==