Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

Antonio J annazzo coglierie una ·diagnosi di cri·si solai1nente come p,remessa per uscirne, come punto di p1 artenza per individuare 11ella società centri di resistenza, forze critiche ed energie aniticonforimiste. D'ailtra ·parte, un'azione di queisto ti,po no·n p1 uò sep·ararsi da una strategia di fon1do,,rispetto alla quale indicaire gli ob:iettivi più· i1 mmedia1ti e il ruo,Io s-pecifico ,del revi'Sio1 nismo liberale nell'arco deLla sinist·ra. Alle sipalle c'è Croce, e la sua lotta contro, il •p 1 r()!\T].ncialismo pi,ccolo-bo,rghese, c'è De Ruggiero, e i1 l liberali 1 s1mo vissuto co,me cnitica della società pre... sente nelle sue b·airdature burocratiche, c'è Omo,deo, e le su·e riflessioni sulle riforime da pensaire nelle a:rticolazioni giuridiche e isitituzionali. Questa tradizione ci aiuta ,a comprendere iii p1 resente ed è un punto di riferimento nell'analisi di queHa storia i,n corso che, nel pas•saggio, dalle form·e capi,talistiche ottocentJesche a fo,rme ,diverse e più aperte, subi 1 soe mediazioni autoritarie, neofeudali, fasciste o b•urooratiche-tecnocriatiiche e, nel mi,gliore di casi, un pluraliismo, sociaile soH1da1ri1sticoe al fondo neocorporat1vo. D01 ve la storia a.ppia!re senza futuro o il trapasiso da vecchie a n,uove forme non indolore, anzi molto prob'lem,atico, il riform.isrno liberale riscopre un vasto terreno nel quale g,li stessi com,unisti non si muovono a loro agio, se è vero· che ,sono ai1la ricerca ,di una teoria ,del~o1 « stato, ,di tiransizione [ ...] tra l'ipotesi finale della di-ssoluzion,e dello stato e .Ja p,ratica b1 uroc·ria.tica » (Ocohetito, relazione al convegno 1 1di Ariocia, Inserto 22 di « Nuo,va Generazione) e del'~e ·nuove forme ,di articolazione ,del potere polttico (In1grao, « Critica marx~sta » n. 5-6 1968). Come dire che nella ric·eroa del sa.lto1 qualitativo si sforzano ,di coglierie le m·ediazioni nel presente. In questa fase problematica il revisioni 1smo liberale ha strumenti validi da offrire non solo come i,ndicazioni tran•sitorie, ma come di,scorso1 gene-raie sul modo di con,cepiire l'airticol,azione del poterie nel 1 le democrazie di .massa. Il ,suo ruo,lo si colloca ·come aniti,doto dove i ra,p·porti fra potere pub·blico e potere privato 1 si modificano, dove economia e politica si confondono, dan.do vita a mom,enti di degenerazione tecnocratica e in cui si stenta a definire ciò che è « st1 ruttura » e oiò che è « sovrastruttura»; in cui concentrazioni economi1che e cap1 itail.ismo ,di Stato pure si confo1ndono e non si cap,isce fin dove agi,sca ,I'influsiso del capitalismo privato e dove operi un mo,mento diverso, di tipo teonooratico. Sotto questo profilo sono poco convincenti certe posizioni della sinistra marxista ita'liana ferme al « potere » o allo svilup,po di un imprecisato• « capi1talismo di Stato», rivoltato ambiguamente a m·omento prep·arator.io di una . rivoluzione impossibile, ove esso rimanga « lembo di co1lettivi 1 smo, » (Ungari) i•n una società immutat 1a quanto a rapporti in.terrn,dividuali e di partecipa- . z1one. La « nuova sini:stra » ·si crea rifletten 1 do su questi temi. Infatti quando esponenti della sinistra laica e comunista si incontrarono discutendo· sul « me~airusimo di svi11U1ppo », e si ri1 levò da parte laica la necessità di sistemare le riforme nel quadro del meccaini,sn10 1stesso per modificarlo mantenendo fermi i livel,li di occupazion·e, si replicò fra l'ailtiro da piairte co1 munista 78 ·Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==