--- Mario Dilìo - Antonio Jannazzo istruzione programmata) e, parallelamente, l'altra strada, tradizionale, dei settori agricolo, industriale (specialmente quello meccanico· e metalmecca 4 nico) e della ricerca ·pura, intesa nel senso più elevato, visto che l'unico, gap che fortunatamente il Mezzogiorno no,n avverte è quello 1 della disponibilità di uomini che possono dedicarsi agli studi e alle ricerche. Il discorso aperto1 a Ba:r,i deve essere portato avanti co1 n decisio,ne e fermezza: il p,rimo atto sarà ,l'i,ncontro fra una commissione ristretta del Comitato, Regio,nale Pugliese per la Programmazione Economica ed il CIPE, incontro che avrà luogo in settembre. In quella occasio 1 ne il pacchetto delle richieste pugliesi conterrà un capitolo riguardante la ricerca; e speriamo vivamente che il discorso sia frutto, una volta tanto, di un coordinamento fra tutti gli enti ed organismi che attuano la politica di sviluppo, abbandonando quell'atteggiamento di « pressapochi 1smo » e faciloneria che non ha certan1ente aiutato la Puglia e il Mezzogiorno a recuperare il ritardo, rispetto alle altre regioni d'Italia. MARIO DILIO Il revisionismo liberale Ieri c'erano i riform1sni delusi; oggi sono ap1 parsi i riformisti arrabbiati. Ieri « Il Mondo» chi'l11deva le p1 ubblicazioni regi 1strando il ,olima semp,re più asfittico in cui si muoveva la parte più viva della cultura, delle professioni e dell'economia; oggi chi aveva sognato di « razionalizzazioni », che po,nessero fine all'equivoco del « bip,arti 1 tismo imperfetto », rappresentato •dal polo comun1sta e da qu·ello democristiano, esprime la sua rabbia verso il non attuato disegno riformistico e assume toni più p1 ruden,ti e di attesa. La grande provocazione che la compon·ente p,iù sociolo,gi,ca ,dell'l talia terza.forzista aveva tentato nei co11froniti dell'apparato comunista si arena sulle secche delle lacerazion1i del sacial~smo italiano. È un episodio ohe non ci sorprende e che si isorive nella ilunga sto,ria delle amarezze e delle delusioni dell,a ·sini1stra laica. Si era tentata la sortita sociologica dalla cittadella della terza forza, quasi a impressionare e i,rretire l'avversario con armi nuove e più aggiornate, che non fo1 sse i,l gusto del laicismo del settimanale di Pannunzio, consiiderato « aristocratico » fra le nuove dimen·sion1i della società in1dustriale, p·er poi registrare la cri'si e la sconfitta. Dopo ·di ciò non ri1 m1ane che fare un billancio d·el 1la 'ragione d'essere del1a sinistra laica in Italia, chieden,doci se il riformismo sia condannato alle delusioni e alla ra bbi'a. In particola.ire ci interessa quel fi'lone legato alla « revisione d·ottirvnale ,del lib1eriailismo » che difficilmente si rassegna a rimanere in un li,mbo fra cultura e politica, concepi1sce l'intellettuale come uomo intero e quindi occupato intorno alle cose necessarie e alle verifiche pratiche. Al di là delle « sbornie sociolo·giche » e delle b,rillanti esercitazioni intellettualistiche, riappare quindi i·l vrusto terreno, della prassi non docile, ma che si può indirizzare con u1 na azione fondata su basi reali e su un disegno di 76 Bibiiotecaginobianco
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