Mario Dilio Ricerca scientifica e Mezzogiorno L'i11ap1 plicato Piano, di coo1 rdina111ento, degli interventi pubblici nel Mezzogiorno, venuto alla luce nell'o,rmai lo11tano 1966 a cura del Co-mitato dei Mini1stri, se ha trovato scarso di,ritto, di cittadinanz~ proprio laddove avrebbe dovuto essere guardato come una guida per il ·comportamento degli Enti chiamati ad attuare la politica di sviluppo nel Sud, è servito a fornire 1.1n quadro panoramico e sincero della realtà del Mezzogiorno. In tema di ricerca scientifica il Piano· con poche cifre po,ne in risalto il gap esistente fra le due aree geografiche del nastro paese. Nell'Italia n1eridionale, il cui peso demografico corrisponde al 38 per cento della popolazione italiana, è presente soltanto i1 l 24 per cento degli istituti scientifici universitari esistenti sul territorio nazionale. La spesa corrente media per studente è maggiore nel Mezzogiorno che nel Nord, mentre la spesa corrente media per docente è largamente inferiore. Se ne può facilmente dedurre che nel Mezzogiorno è favorita l'azione didattica mentre è scoraggiata l'attività di ricerca scientifica, per la quale la dotazione media per docente corrisponde - ad esclusione delle -spese per gli istituti dipendenti dalle facoltà di Medicina e Chirurgia, che raggiungono valori pressoché simili a quelli del No,rd - alla m·età della dotazione media a disposizione dei docenti dell'Italia settentrionale. Dai bilanci ufficiali dello Stato emerge che solo il 14% dei ricercatori ed il 17% circa del personale di ricerca e delle risorse finanziarie del Consiglio Nazionale delle Ricerche sono destinati all'Italia Meridionale. È scritto nel Piano, a pag. 209, che « la situazione di particolarie svantaggio del Mezzogiorno dovrebbe essere tenuta presente anche dal CNR che, co,n i suoi pTo:grammi e con una appropriata assegnazione di fondi a sua disposizione, dovrebbe contribuire a co1 ndurre p1 rogressivamente la situazione della ricerca meridio·nale verso una posizione paragonabile a quella del resto d'Italia. Tale azione, però, non può essere esaurita con un maggior stanziamento di fo,ndi; sarà necessario promuovere e potenziare la ricerca: a) con la costituzione di nuovi centri e nuovi laboratori; b) assegnando ricercatori e tecnici ad istituti ed organizzazioni meridionali di ricerca; e) indicando temi da svolgere che siano direttamente legati a prob,lemi scientifici e tecnici ai quali il Mezzo-giorno si trova di fronte ». Alla vigilia di un ampio ap·profondimento del « Progetto '80 », il disco•rso sulla ricerca scientifica nell'area economica meridio,nale è stato ripreso a Bari, p•er iniziativa del Comitato Regionale Pugliese per la Programmazione Economica, nel corso di un Convegno che ha visto la larga partecipazione di tecnici, studiosi, docenti universitari e operatori di tutte le regioni del Mezzogiorno. Degne della massima considerazione sono alcune notizie che sull'attualissimo argomento sono state fornite dagli esperti del Comitato Pugliese. Eccole. ·Solo 16 dei 210 -istituti di ricerca esistenti in Italia sono ubicati nel Sud (in particolare, solo 4 dei 22 istituti di ricerca e di sperimentazione agraria 72 Bibiiotecaginobianco
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