.. Lanfranco Orsini - A1ario Pendinelli intesa l'idea di letteratura coi11.e gioco, di cui « suppongo » beni1s,simo la « forza rivoluzionaria e liberatrice». E che la neoavanguardia sia o sia stata un b·ersaglio e un fenoimeno di secondaria importanza, d'accordo; ma le reazioni vanno commisurate alla sua p•resunzione e al suo terrorismo ideologico. Il discorso potreb,be continuare; ma preferisco avv~rtire - seb,bene mi auguri che l'avvertimento risulti superfluo - come non mi premesse difendere personalisticamente le mie posizio,ni quanto toccare alcuni p,unti di fondo il cui dibattito mi sembra dii comune utilità ed interesse. Vorrei anzi affermare che n·ella sostanza potreb,be di mo1 lto ri,dursi il divario, con le ,posizioni di Golino, sia per i luo,ghi di più aperto ma spesso formaJ.e diis~ senso,, sia per quelli che egli dichiaratamente accetta dal mio discorso (criteri •di selezione dell'industria edito·riale, carenza di eroi intellettuali nella nostra narrativa, contrasto costi,tiraionale tra scrittore e società. Ma allo1 ra il concetto di artista con1e categoriia separata, che io tuttavia storicizzavo, nell'età ro,m·antico-decadente co1ne opposizione tra arti 1 sta e borghese, e attualizzavo oggi in quella tra apocalittici ed integrati, non è più co,sì « imp,rovvido ed antiquato, » co,me lo stesso Golino accus(ava sommairiamente al p1 rincipio ). LANFRANCO ORSINI I sindacati e le scadenze di ottobre Poco prima dell'alba del 21 luglio la notizia fu ufficiale: Bruno Storti ed i suoi amici avevano vinto il Congresso della CISL. Nei tre giorni precedenti, nel salone del Palazzo dei Congressi, all'EUR, l'assemblea dei delegati appariva equamente d1ivisa tra sostenitori ed avversari del segretario uscen,te. In sala, p·rop,rio mentre Storti teneva la sua relazione, c'erano stati tafferugli e si era vista « volare » anche qualche sedia. I lavo,ri del Congresso si erano tenuti in un'atmosfera rovente e a tratti drammatica. Ma Storti, sment·endo le previsioni della vigiilia che lo davano battuto o, nella miglio 1 re delle ipotesi, vincito 1 re di stretti,ssima misura, aveva prevalso r1ettamente sui suo,i avversari. Il Congresso della CISL - la seconda centrale sindacale italiana dopo la CGIL, per numero di iscritti e struttura organizzativa - non poteva essere « unitario». Un,a fitta barriera di contrasti divide ormai ·da tempo il g1uppo capeggiato dal segretario generale, Bruno Storti, dagli amici di Baldassarre A!rmato1 e LUJigi l\tl1acario. La polemica t,ra le due fazioni investe il ruolo che il sindacato è chiamato a ·svolgere nella società mo,derna e, quin,di, la stessa funzio-ne deHe organizzazioni dei lavoratori in un paese fortemente industrializzato quale, sia p,ure tr,a mille contraddizioni, sta diventando l'Italia. Il discorso naturalmente no,n è ristretto alla CISL ma interessa, come del resto ha dimostrato il recente Congresso della CGIL, tutto il movimento sindacale italiano. Nella CISL però si è andati da tempo ben oltre i limiti della 66 Bibiiotecaginobianco
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