Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

Lanfranco Orsini nia, vorrebbe esser vista nella funzio 1 ne che viene ad assLunere da quanto più oltre scrivevo, cioè in una funzione essenzialmente po,lemica e qL1indi non già dep,ressa e im.poitente (do 1ve poi l'imp·otenza o. la dep,ressione, circoscritte nel prim.o p,aragrafo 1, erano p,ur legittima.te dal mio, soffermarmi, m esso, a co1nsid·erare lo· stato d'animo dello scritto 1 re « b,loccato », che non riesce p,iù a scri,vere per quello che · psicanalitica.mente si chiama ~l « ora1npo de1lo scrittore»). Funzione polemica dunque verso la civi1ltà di 1nasisa e in1dus,triializzata, e con lia quale non si esorta affatto l'a,rtisita « a tacere, p,er noin mortificare ìia 1 dignità dei valori e della parola », come semb,ra farmi di.ire Golino citandomi fuor dal mio testo: poiché se qualcu 1 n'O eso1rtavo 1 a tacere era lo scrittore « che non abbia il coraggio e la fede di credere in quello cl1e la letteratura è o dev'essere, in un mondo dove i calciatori durano, di piiu e R.ita Pavo,nie è un'artista»; né mi se1nbra che lamentar qu.esto o affern1are che lo scrittore di oggi, proprio per le SLte tradizionali carenze, avverte un co,mplesso1 d'inferiorità d-i fronte alla scienza e alla tecnica sign 1ifichi V1agheggiaire « il sogno frLtstrato di un in1mobile Eden dai giardini ben curati ». E quan1to1all'essere Sipesso l'op·era dell'artista, nella sua genesi psico1ogica, « una fattizia rivincita su una realtà dal1'a quale, talvolta senza nemm 1 eno saperlo, è aliei1ato », è concetto non certo mio ma che la psioanalisi ha variamente pro,vato: il che non esclude l'incidenza intellettuale e « operativa » di queli'op 1 era ·sulla realtà. Non vedo dunque perché o 1n che modo, dep1orando 1 io lo siorittore che appunto m·asoch~sticamente semb,ra co,mpiacersi del suo declassamento, Golino• attribuiisoa alla mia posjzione un « eocesso di masochis11n,o· » qt1ando semmai essa pecca, volt1tamente e polem,icamente, di quello che egli stesso ha chi,amato « orgoglio di una categoria separata ». Più avanti Golino 1 critica ancora un mio rifiuto delle querelles che di anno in anno allarmano, e condizio1nano1 il lavoro dello scrittore, querelles i cui mutamenti mi appaiiono, egli dice, « ,tanto mostruosi e stagionali frutti del 1la Moda », e giustamente obietta che p,rop1rio « attraversan,do e inglobando quel dibatti 1to delle idee lo sorittore, oggi, potrà consolidare il suo stato civile ». Pienamente d'accordo, e 1 non pot::rei non esserlo io che p,roprio in quel mio scritto ho dedicato 1 un lun,go e polemi:co paragrafo alla carenza di eroe e pro 1blematica intellet 1tuale nella narrativa italiana, il che vuol dire nella società letteraria e nello, scrittore italiano. Occorre chiarire che non lamentavo la partecipazio 1 ne al dibattito delle idee, bensì il n101do, acritico della p,artecipazio,ne, che diventa ap·p,unto1 perciò stagio·nale infatuazio 1 ne, ripetizio,ne di volta in volta delle varie p,arole d'ordine? Sono costretto a ,citarmi: « la maincanza di sistemait1cità, di un 1a posizione estetica chiara da cui anche gli oppositori po1ssano, n1.utuare, n·on foss'altro che pe'r ribatterle, quelle id,ee-gui,da, quei termini di discorso che costituisco 1 no i necessari elementi per inten1dersi e per fare, d.e-11:adisicussione e ,della po,lemica, un 1nezzo di ava,nzan1ento e di feco1 nda ricerca ». Cri1ticavo cioè la di1sponib!ilit_à ai più vari e contrastanti slogan succedentisi, dalla letteratura industriale alla letteratura come storio,grafia, dall'impegno al disimp·egno, dal dialetto 64 Bibiiotecaginobianco

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