/ ·' .. GIORNALE A PIU' VOCI I Narciso tra il gioco e l'impegno Enzo Goli,no si stupirà certame11te d·el ritardo con cui rispondo al s.uo articolo L'impegno e il gioco (su « L'altra Italia» del 15 maggio scorso) nel qua.le egli discuteva al1 cune mie pagine p,ubblicate su questa rivisita (ap,rile 1969) col titolo Lo scrittore, oggi. Ne sono infatti solo ora venuto a conoscenza per un ritaglio dell'Eco della stampa che il lungo ,d1siservizio postale di m·aggiq e giugno aveva chi sa dove fermato: ma pur ringraziando Golino dell'attenzione - a parte la sufficienza -- che l',am,piezza stessa della sua replica (di tre coloinne) mi testimonia, ritengo necassario ribattere e precisare alcune mie afferm,azioni che dal suo articolo possono appari,re soitto una luce diversa da quella che una lettura integrale del mio scrittQ, n,ella pro 1po1 rziojne e succedersi degli argomenti, proietta. Non raccoglierò, poiché •sarebbe una suscettibilità personale cli dubbio gusto, l'ironia di Golino sullo scrittore che si esibi 1sice nel ruolo di Narciso solita,rio con il volrto contratto in una smorfia di dolore, una piega incavata sulla fronte paLlida e pensosa, un garbato rancore contro bersagli imprecisi: il profilo del1lo scrittore quale traspare al pr.incilpio di quellte mie pagine sarà certamente « d.epresso, malinconico, i1npotente, alfiere orgoglioso di una categoria separata - l'artista - che coltiva nello spirito, 'i.nvano mimetizzata o nascosta, quell'anomalia esistei12iale che è indissolubile dall'essere artista ' », ma lo è per lo scopo preciso di cui tra un momento dirò. Comunque p-roprio questa ironi,a di Golino - e non soltanto sua, poiché anche Vicari, nella· rubrica Rivista delle riviste del III programma radiofo 1 nico, definiva sarcasticamente « animale da] no1 bile torace » il tipo di scrittore da me tratteggiato - conferma la mia affermazione, nell'ultima parte del mio soritto, circa una sorta di attuale masochismo della cultura e un suo co,mplesso che non è affatto 1 da me propugnato bensì constatato nella esortazione a superarlo attraverso una rinsaldata fiducia in un moderno, più che mai indi 1 spensabile oggi, umanesimo. E non mi pare buon segno che siano proprio gli scrittori a mettersi a ridere quando qualcuno accenna soltanto, a proporre che prop,rio nell'attuale mondo tecnicistico e massificato la loro ragion d'essere potrebbe consistere nell'aggiorn,are, difendere e conservare quello che Tho 1mas Mann chiamava Adel des Geistes, cioè nobiltà d·ello spirito. Ma procediamo co,n ordine. E ritornando al filo della replica di GoLino, debbo diire che quell'immagine di scrittore « dep,resso, malinconico», ma soprattutto « ,alfiere orgoglioso di una categoria separata ecc.», che egli d'al-· tronde dice ,di rtspettare p-ur giudicandola « improvvida e antiquata» (ma più avanti dichiara di acoettare, dal mio discorso, proprio il « contrasto costi,tuzionial1etra scrittore e società»), se può di _per sé giustificare la sua iro63 Bibiiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==