Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

.. Note della Redazione quale si deve aiutare il Sud, e che, per poterlo aiutare, non si deve pen·alizzare il Nord. Non accettiamo questo discorso perché il Sud non vuole e non deve essere aiutato, ma deve essere messo in condizione di svilupparsi. Non accettiamo questo discorso perché tendenziosamente si vogliono far passare come penalizzazioni del Nord quelle che sono le priorità meridionaliste da far valere assai più rigorosamente di quanto non siano state fatte valere finora. Non accettiamo questo discorso perché, se si vogliono evitare conseguenze urbanistiche ed economiche del genere di quelle che sono maturate recentemente a Torino, e che le Cassandre meridionaliste avevano previsto, si deve dar credito a quella che Saraceno chiama la concezione meridionalista dello ,sviluppo italiano. Ci sono infine le polemiche suscitate dal discorso dell'on. Alpino al convegno della Confindustria ad Ischia: sono polemiche che caratterizzano an-- ch' esse in senso antimeridionalistico, se non la posizione del PLI, l'animus con il quale dal Nord esponenti del PLI guardano alle cose del Mezzogiorno, preoccupati, a dir poco, più degli sprechi che la politica meridionalista può comportare, che non dei problemi che essa deve risolvere. Non dubitiamo quindi che Malagodi « si sente e si sa sollecito del problema fondamentale del Mezzogiorno »; ma, di fatto, il meridionalismo liberale non può ricono9Cersi nel PLI di Malagodi, è fuori del PLI ed è in contrasto con il PLI, anche se ben disposto a riconoscere ogni nuovo Cortese che dalle file del PLI dovesse sorgere e che poi nelle file del PLI potesse rimanere. Ma oggi come oggi si vedono e si sentono soltanto gli Alpino. L' " interlocutore valido ,, Il rapporto sull' econonzia italiana relativo al prhno semestre del 1969 presentato dall'ISCO e in discussione al CNEL - conferma la tendenza all'espansione che si era manifestata già alla fine del 1968: la cosiddetta « congiuntura pallida» della prima metà del 1968 è stata superata e anche , la domanda interna si è rianimata fino al punto di attivare nuovi investimenti. « L'Italia investe e si modernizza» ha scritto Ferdinando di Fenizio, su « La Stampa» del 25 luglio. Ma fino a che punto la ripresa degli investin1enti, e quindi l'auniento dell'occupazione che ne consegue sono f enonieni che interessano anche l'Italia meridionale? Sarebbe interessante accertare, come indicazione significativa, quanti dei 176.000 nuovi posti di lavoro nelle attività industriali che si sono registrati in aprile, rispetto all'aprile del 1968, sono localizzati nell'Italia meridionale, e in quali regioni dell'Italia meridionale. Comunque sia, proprio nel mese di aprile, si sono avuti i primi risultati affidanti della contrattazione programmata, gli impegni della Fiat, della Olivetti, della Pirelli a localizzare nel Mezzogiorno gli investimenti per nuovi impianti 58 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==