Editoriale dibili risultati delle elezioni anticipate, il problema centrale della crisi (una crisi non soltanto di governo) era quello di evitare che si inasprissero i rapporti fra PSI e PSU; di cercare, anzi, le condizioni grazie alle qiLali i rapporti tra PSI e PSU possono migliorare rispetto a quelli che sono diventati all'indomani della scissione. Si dqveva, cioè, fare in modo che i socialisti dell'uno e dell'altro partito, invece di colpevolizzarsi a vicenda, in un gioco f.atalmente destinato a concludersi con le elezioni anticipate, cercassero di mettere qualche riparo alle certamente non. calcolate conseguenze dell'avventata scissione e di mettere quindi un freno alle polemiche - comprensibili, rrza non per questo meno gravide a loro volt.a di conseguenze più o meno irreparabili - che dal giorno d'ella scissione in poi si erano venute avvelenando. Pochi iLomini, pensosi delle cause e delle conseg·uenze della scissione, hanno esercitato i loro sforzi in questo senso ed hanno fatto fronte al difficile compito che era ad essi assegnato: i nenniani. Non a caso questi uomini responsabili non han,no sposato la causa del bicolore DC-PSI, di quel bicolore che è diventato o sta diventando un mito, o una formula, come suol dirsi, strumentale, ma che corrisponde ad un disegno velleitario di strozzare nella culla il PSU: velleitario perché non gradito dalla DC e perché, se anche la DC vi si rassegnasse, durerebbe poco, pochissimo, e spianerebbe la via, nella migliore delle ipotesi, alla restaurazione centrista, con un PSU che dalle polemiche sul bicolore risulterebbe non solo centrifugato a destra, ma anche, forse, in qualche 1nisura e relativamente, rafforzato. Non a caso, dunque, i nenniani hanno sostenuto la soluzione del monocolore ed hanno evitato d'i farsi coinvolgere nella polemica sulle colpe della scissione: si trattava, infatti, di operare con adeguata cautela in modo da far sì che la preoccupazione do1ninante del PSU non fosse ancora e sempre quella di scaricare sul PSI la colpa del peggio e che la preoccupazione del PSI non fosse an.- cora e sempre quella di pervenire alla dimostrazione che la colpa del peggio ricade sul PSU. È chiaro che, in questo gioco puerile, la conclusione sarebbe stata tale da far ricadere la colpa del peggio sitgli uni e sugli altri; e comiLnque è chiaro che, indipendentemente dalla questione relativa alla attribuzione della colpa, il peggio avrebbe coinvolto gli uni e gli altri. In altri termini, la preoccupazione dorninarite sia del PSI che del PSU non dovrebbe essere quella della colpa da attribuire, ma proprio quella del peggio da prevenire, del peggio che non pitò essere evitato se non accantonando la questione della colpa. · Ora, la preoccupazione del peggio da prevenire, è stata la preoccupazione dominante dei nenniani, i quali avevano giustamente identificato 4 Bibliotecaginobianco
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