.. Il problema di Venezia sterni urbani alternativi (Friuli-Venezia Giulia e To·scana meridionale), onde il già cospicuo frazi,onamento urbano e regionale esiste11te resterebbe sostituito da un altrettanto frazionato insieme di sistemi urbano--regionali. Non par dubb,io che la diagnosi sottesa alle proposte del Progetto 80 per il Veneto individui una realtà urbana non dissimile da qu,ella che, come si diceva, è emersa in Comitato Regionale in sede di approntamento dello Schema ,di sviluppo. Ancora una volta i poli urbani app·aio•no due: il primo - che viene chiamato sistema urbano policentrico veneto - corrisponde alle città ,di Venezia, Mestre, Treviso, Padova e Vicenza; il secondo - che viene chiamato sistema urbano di riequilibrio dell'Adige-Garda - si impernia sul vitale nodo di Verona •e si stende fino a Bolzano verso Nord e fino a Brescia in Lombardia. Insieme con il sistema urbano alt 1 ernativo del Friuli-Venezia Giulia, sia quello•, dell'Adige-Garda che quello policentrico veneto dovrebbero consentire di diminuire la tension.e dell'area metropolitana lombarda, dal momento che quello policentrico veneto, come i suoi equivalenti, pur appartenendo al tipo dei sistemi urbani formati sulle attuali grandi aree metropolitane, non sembra tanto da congestionare quanto piuttosto da trasformare perché assuma la co·nfigurazione e svolga la funzio·ne di sistema metropolitano propriam.ente inteso 4 • E nel 1980, ai sette milioni di abitanti del sistema milanese, ai 2,2 di quello torinese e all'l,6 di quello genovese dovrebbero contrapporsi in direzione orientale i 2,8 milioni di ,abitanti di quello Adige-Garda, i 3,6 di quello v.eneto e il milione e mezzo circa di quello friulano. Tuto sommato, si tratta - né più né meno - del riconoscimento della realtà urbana che va profilandosi fin d'ora. Ma è ,dubbio che i tre sistemi orientali previsti riescano in qualche modo a controbilanciare la rilev·ante forza di attrazione esercitata dall'insien1e d·ei sistemi occidentali finché - restando sul piano di semplici constatazio·ni forma1li - non si vorrà approfondire la differenza qualitativa che intercorre tra il nucleo e la periferia della pianura padana e tra le relative trame urbane; finché al discorso sui sistemi urbani esistenti, alternativi e di riequilibrio, no,n si sostituirà il più realistico discorso sulla specializzazione dei centri che costituiscono un'arm·atura urbana, e· conseguentemente non si punterà sulla creazione di una gerarchia urb.ana culminante in t1na metro·poli regionale ch,e, ad oriente della pianura padana, sia in grado di equilibrare· 4 Ibidem, p. XVIII. 51 Bibliotecag inobianco
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