c_:alogeroMuscarà poco efficace. Alle fortune del porto commerciale moderno manca, e continua tuttavia a. mancare, il supporto di una dinamica· industriale vivaoe n-el r,etroterra veneto, mentre il diverso significato della posizione geografica nei confro·nti dei grandi traffi-ci marittimi dell'età nuova impedisce alla città di ,svolgere ~n ruolo, qualsivoglia in questa direzione. Anco·ra, }''avvento .d·ella grande in,dustria nel primo dopo1 guerr,a non ri,esce a riattivare l'-economia cittadina e attira, per contro, il sorgere di una degradata periferia urbana sulla terraferma. Con lo Stato italiano arriva la burocrazia, incapace di tonificare sia l'econo,mia che l,a società. E solo sul finire del secolo scorso parte un'attività turistica, legata però alle manifestazioni di élite. Nonostante gli sfo-rzi (ma so1 no male indirizzati), anche oggi il porto commerciale· è un'attività assai mo·de·sta: i tre· milioni di tonnellate di merce sbarcata e.cli1nbarcata servono un mercato che difficilm-ente supera l'ambito ,de,11,perovince di Venezia, Padova e T'reviso·, mentre il recente sviluppo in1dustria,le del Veneto guarda soprattutto ai mercati dell'Europa •co,ntinentale e non alimenta rilevanti im·portazioni di materie prime, b,eni strumentali, manufatti. Solo recen.tem•ente, e do·po che la crisi di Genova ha finalmente convinto· dei risultati economicamente poco convenienti della congestione territoriale, la Lombardia co,mincia a guardare con interesse ai porti ,dell'Adriatico: \lenezia e Rayenna. Pro·va ne sia •che si doman-da insistentemente la navigabilità dell'asta fluviale ·del Po e il suo raccordo con Milano da una parte, co·n V·enezia e Ravenna. dall'altra. Il po,rto industriale', che tra p·etroli e merci secche, gonfia le statistiche fino alla so·glia dei venti milioni di tonnellate annui, non giova a Venezia ·che in misura esigua (le industrie go,do,no di « autonomia funzionale » ). E anzi talor,a ne danneggia i traffici commeroiali, ap.poggiando ·agli scali di Venezia n·avi ,della zona industriale (e i camion perciò ostruiscono il già -esile accesso alla città), o contr,ae le già magre importazioni di carbone con la produzio-ne del coke. o,'altra parte, solo un dieci per cento dell'occupazione di M:arghera interessa gl,i ab:itanti dell'isola, mentre il contributo che il richiamo delle industrie dà all'aumento demo1 grafico ed urbano della terraferma finisce per rica.dere 11elbilancio del Comune di Venezia, do,ve i costi di nuovo insediamento di Mestre o quelli per le infrastrutture di comun,icazion·e e trasporti fini,sco·no per entrare in conflitto co·n i bisogni e le spese della città lagunare. Un altro grosso capitolo delle entrate veneziane si rifà al turismo, che è oggi l'attività più vistosa e quella che più intim.amente si compenetra con ta vita cittadin·a. J\1a, anche in questo caso, la 44 Bibiiotecaginobianco
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