Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

1l 11roble111a di Venezia .tempo di trasferirsi sulla terraferma: la sen,sazione e di non restare esclusi dalla vita che si muove. La conseguenza peggiore dell'esodo non è la sottrazione di un terzo degli abitanti alla città storica: Venezia era so1 vraffollata e il suo recupero presuppone una popolazione di centomila abitanti al massimo. Chi pensa al restauro dell'edilizia o alla città « franca » per riportare a Venezia gli abitanti di Mestre o per frenare l'ulteriore eso,do n,on è nel vero. Il vero malan•no, il guaio piu difficile da rimediare, cui l'esodo ha dato certo un grosso contributo, è lo squilibrio nella dinamica econon1ica e sociale tra le due città di Venezia e di Mestre. Con l'aumento di abita·nti della terraferma, ,do,vuto, all'eso·do dalla laguna, al richiamo di Marghera, all'inurbamento delle campagne, all'alto tasso di sviluppo naturale della po,polazione, M.estre ha ag,giunto ai posti di lavoro di una zona in,dustriale scarsa1nente inserit·a nella vita e nell'econo,mia del}a citta una trama di attività dinamiche e strettamente legate al respiro urbano,. Dal mercato di consumo all'edilizia, dall'intermediazione all'artigianato, dalla piccola industria al turismo, la terraferma pulsa 01 ggi di una nuova vita economica, che se no·n è in gra,do di assicurare ancora agli abitanti un red,dito pro-capite uguale a quello dell'abitante di Venezia, è tuttavia dotata di una intrinseca e robusta fo,rza di esp,ansione. E questo ambiente dinamico, sorretto ,dalla più a,gevole posizio·ne nei confronti della terraferma ve11eta e dal trapianto di attività la1gunari che non sop,portano più le co11dizioni della città storica, finisce per diventare un 1nagnete anch nei co11fronti di quelle altre attività veneziane, a cominciare dalle terziarie, che potrebbero ade·guatame·nte restare a \Tenezia. Nel frattem·po, e mentre app·unto 1V1estreesercita su \lenezia nuovi effetti e si indebolisce nella città lagu11are la trama delle attività connesse alla sola prese·nza degli abitanti (basti pensare a quel che avviene nel si1stema della distribuzione al mi11uto per la perd'ita di un terzo de:gli abitanti e lo spostamento del baricentro cittadino verso piazzale Rom·a), Venezia è ancora alla ricerca di una sua vocazione moderna. Finito, e da tempo, il ruolo di intermediazio•ne commerciale che ne aveva sorretto lo sviluppo e le fo·rtune antiche, consentendo l'esistenza di un esile Stato per molti secoli solo, ll,ar gunare, tra un'Europa alla ricerca di nuovi equilibri politici ed un Oriente lontano o, se prossimo, interessato da forze prepotenti, ~i va a tentoni da secoli. Uno Stato di terraferma legato agli interessi fondiari si regge sulla dominanza di uomini e capitali veneziani, ma non infon-de nuova stabilità a Venezi,a e funge sempre da rimedio 43 Bibliote ginobianco I

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