Calogero !vluscarà più compromesso p•roblema 1di Venezia, a risolvere il quale non bastano gli studi e le ricerche, se mancano prin1a le grandi scelte politiche. Nel secondo dopoguerra, la città lagunare è stata investita da una violenta ed improvvisa emorragia che .le ha. sottratto un buon terzo degli abitanti, spostando all'insù l'età inedia della po,polazione. I « profughi », pur conservando, in laguna il posto di lavoro, hanno trovato sulla prossima terraferma di Mestre condizioni di vita piu consone alla cosiddetta civiltà dei consumi e standards residenziali con1 grui alla cosi,ddetta civiltà di massa. Certo, in questo s.po1 stamento ha avuto la sua parte e spesso rilevante l'insoddisfacente edilizia v•eneziana, il rifiuto della casa vecchia, la fuga dalla scarsa salubrità di molti « bassi », il livello degli affitti, i co,sti e le noie della manutenzione, la diffico,ltà di acquistare l'appartamento,. E viceversa il richiamo dell'edilizia di Mestre, con i suoi piccoli appartamenti moderni, le comodità del riscaldamento• centrale e dell'asce·nsore, gli ·affiitti più bassi, la possibilità di accedere alla pro,prietà, la ricchezza dell 'o·fferta. Ma un ritorno nella città storica re,staurata non è credibile. Certo, anche a Mestre la curva degli affiitti tende all'insù. Per una città costruita in fretta, sotto la spinta violenta della grande speculazione, da una miria,de di piccolissime imprese spesso improvvisate, in lotta continua con la sopravvivenza, i costi di manutenzione cominciano a pesare. L'in,quinamento atmosferico, dei camini, dei tubi di scappamento, d.elle ciminiere di Margh.era, registra un tasso più elevato che a Milano. La circolazio,ne automobilistica è impossibile. I servizi pubblici, im·provvisati, tra i peggiori: l'acqua scarseggia, le fognature sono appena in costrllZione, le strade spesso senza asfalto. Manca ogni traccia di verde pubblico, gli edifici altissimi si stringono tra loro, le scuole a tripli turni, ottocento, posti letto negli osp-edali per duecentomila abitanti. Niente che dia all'agglomerato di case la parvenz·a di una città: arte, cultura, manifestazioni di vita urbana restano, a livelli provinciali. Ma Mestre risponde evidentemente più di Ve·nezia al modello di vita urbana ,di una società din·amica. Alla sua più giovane po,po1 lazione il nuovo n.asco·nde o fa dimenticare il brutto. La motorizza"- zione vale più delle scuole, degli ospedali, dei ,giar,dini, dell'arte e della cultura. Chi, proveniente· da altre città di te·rraferma, mal si adattava ai ritmi veneziani, ritrova a Mestre l'atmosfera dei luo,ghi di· provenienza. E Ve·nezia, di v,eneziani di antica data, ormai da decenni ne conta molto po,chi. Perfino i pension·ati scelgono d,a 42 Bibiiotecaginobianco
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