Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

.. Su certe critiche ai partiti cauto nel lanciare a destra e a sinistra anatemi co11tro i criminosi affossatori della •democrazia - naturalmente i partiti. C'è qui uno straordinario problema di senso ,delle responsabilità. Il dibattito si svolge, come è giusto, ,di fronte ai milioni di cittadini. La verità è invece che, più o meno consapevole, sembra essere in corso una vasta offe11siva contro i partiti politici italiani: e in questo campo, le manifestazioni di scarsa responsabilità e di vacuo, quanto perico]oso, ,dottrinarismo sono assai più vistose delle manifestazjoni di senso critico e di buona fede de1nocratica. Certo, una delle pro, 1e più evidenti ·della scarsa maturita democratica del nostro paese è la fon,damentale miseria della polemica antipartitica, q_uale si esprin1e in luoghi an•che altamente responsabili - cattedre; grandi giornali, ecc. In questa vicenda, oltre le responsabilità certo gravissime della « classe dirigente » politica, si mostrano chiaramente le responsabilità, diverse, ma altrettanto gravi e al limite concomitanti, della « classe dirigente » culturale, le cui capacità di critica e di contributo non vanno spesso molto oltre (a parte la tecnica ragionativa e retorica, che è propria della professione) un considerevole sfoggio ,di spirito di piagnisteo unito a cinico e mediocre realismo. In linea generale, quel che non ci si può aspettare dai « pratici » della politica attiva, ci si _dovrebbe poter aspettare dai colti teorici della analisi politica, « studio·si », o giornalisti, o pubblicisti che siano: senso storico, autocritica, spirito di intendimento e •di equilibrio, rifiL1to dello slogan e della crociata. Ebbene, salve le solite lodevoli e consolanti eccezioni, di tutte queste belle cose non si può ,dire che vi sia abbondanza. Ma se dal cittadino semplice non ci si può aspettare altro cl1e il processo ai responsabili ufficiali del cattivo andamento della cosa lJubblica, cioè i partiti - e git1stamente, poiché i partiti, in democrazia, sanno a priori che il loro co1nportamento provocherà reazioni presso l'elettorato, reazioni che, se anche non saranno esplicitamente elettorali, saranno in ogni caso politiche -, da coloro che si assumono più dirette responsabilità nel cam,po delle idee e .della pratica politica ci si deve appunto atten 1dere una ben superiore capacità d'in,dividuazione dei dati essenziali della situazione, e un discorso con,cretC?, sereno e responsabile. Innanzi tutto, sarebbe bene evitare il generico, fonte di molti mali, e non dire mai « i partiti », come se tra DC e PCI, socialismi e PLI, PRI o PDIUM, non ci fosse alcuna differenza politica, storica, sociologica, ideologica. Possiamo lasciare ai contestatori dei « sistemi », che riescono a contestare un sistema solo dopo che se 27 Bibliotecaginobianco '

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