' Su certe critiche ai partiti ganizzazione del suffragio universale »; e poiché, qualsiasi teoria si adotti sulla democrazia contem,poranea e sul potere, resta il fatto cl1e il suffragio universale (con l'unica eventuale eccezione di quello femminile) è uno degli aspetti fondamentali •della democrazia, è chiaro che i partiti sono l'organizzazione della democrazia. Si potrebbe, se-mplificando al massimo, dire e.be il moderno Stato Den1ocratico in quanto è Stato ha il governo, la burocrazia, le strutture pubbliche e in quanto è De1nocratico ha i partiti e la loro burocrazia. E come nella burocrazia e a•piparato pubblico esistono gruppi interni di potere e di pressio·ne, zone di maggiore e minore influenza, uomini e cricche inamovibili, correnti ideologiche e anche d'interesse (e solo il fatto che tradizionalmente si porge scarsa attenzione a questa fondamentale realtà ,dell'organizzazione sociale, può far trascurare questo dato) così (se non analo,gamen te, omologamente) nei partiti esistono i gru,ppi interni, le fazioni, le cricche, gli inamovibili; e sia qui come lì c'è la corruzione, l'intrigo e· la spietata lotta per il potere proprio e, ancor più, contro il potere altrui. Naturalmente, non è a questo tipo ,di analogia o·d omologia che pensano di solito co]oro che riconoscono ai partiti la funzione fondan1e·ntale e,d indispensabile di organizzare in forme politicamente e sto1 ric·amente significative la m·assa -del ,suffra,gio•universale, altrimenti ingovernabile e in-etta ad esprimere governi, a manifestare concrete volontà o esigenze· politiche. Essi, di solito, pen,sano ad una cosa buona che funziona bene. Incidentaln1ente, po1ssiamo rilevare che· la maggior parte degli osservatori politici e degli studiosi di politica (oltre, naturalmente, la massa dei citta,dini) tendono a distinguere un aspetto fisiologico ed uno patologico della politica, dimenti,chi sia del buon senso, sia delle lezioni •più acute del pensiero politico antico, che è in lar,ga misura la teoria ed una analisi concreta ,dei processi « :degenerativi » - gli unici, in sostanza, reali. Con linguaggio moderno, noi ,dovremmo a questo proposito dire che del tutto normalmente i sistemi politici si trasformano continuamente; e tanto più la loro trasformazione è vistosa e sgradevole, quanto più essi volontariamente ed esplicitamente sono « democratici », ,cioè articolati e strumentati in modo tale da lasciare ampia li,bertà di manifestazione alla massa ·dei cittadini. Nessun processo di cambiamento si manifesta senza un as,petto degenerativo; in generale quel ohe si scorge subito è il vecchio che si corrompe e sco·mpare, non il nuovo che si forma e si ritro·va. In ogni caso, la dialettica ,di forze che resistono e premono, che non 25 Bibliotec ginobianco ..)
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