Ugo Leone che mai evidente la necessità di un ente interm,edio tra regioi1e e Comune ·per svolgere compiti che no•n possono essere assolti dalle attuali . province. Da queste brevi co,nsiderazioni può scaturire u~a prima elementare definizione di comprensorio come un'a,ssociaiione volontaria di Comu11i allo scopo di dare un assetto al territorio da essi cop,erto. Volontaria perché, come vedvemo, no,n esiste una legge che codifichi l'esistenza dei . comprensori. Contenuto e obiettivi del piano comprensoriale .. Abbiamo detto, che non siamo d'accordo nel considerare il comprensorio un punto di partenza per l'ap1 plicazione di un piano, a livello di più Comun.i. No1 n siamo d'accordo perché la delimitazione del co,mprensorio no,n deve essere fatta « a tavolino » sulla carta geo·grafica, in maniera casuale, in seguito ad una semplicistica osservazio,ne di abitati adiacenti. Essa, invece, co,n1e abbiamo accen11ato all'inizio 1 , deve essere preceduta, « a monte », come si dice, da un'accurata ricerca sul territorio e in particolare su certi elementi che in seguito chiarire 1 mo. È a questo punto che bisogna soffermarsi sul pro,blema degli obiettivi che un piano co,mprer1soriale, nel senso da noi inteso, deve porsi. Abbiamo, detto, che, ormai, la tendenza generale è quella di co1 nsiderare il comprensorio « lo strumento di a1 ttuazione a livello di gruppi di Co,muni della pianificazione urbanistica» 3 • A questa matrice dei comprensori di tipo urbanistico-territoriale, appartengo·no, tutte le espe ... rienze di pianificazione intercomunale avviate sino ad o,ggi, da quella dell'area torinese, a quella bolo1 gnese, a quella ,milanese, a quella trentina. , Naturalmente, proprio nel campo dell'urba11i•stica e, quindi, della p1 redisposizio,ne di servizi di una certa dimensione, appare più che mai evidente il problema ,della fra1nmentazione delle unità comunali e, quindi, la necessità del su.peramento di ta1e dimensione attraverso, un quid medium cl1e potrebbe essere appunto, il comprensorio secondo la definizione che ne abbiamo dato. L'obiettivo di fo,ndo di un piano co1mprensoriale potreb·be, dunque, a grandi linee, indicarsi nella organizzazione del territo 1 rio- allo scopo della diffusio,ne su di esso del cosiddetto « effetto città », cioè nel problema della localizzazione delle strutture insediative residenziali, dei servizi e delle attività produttive. « Vi sono attività - ha scritto Pierre George 4 - che possono svi3' Cfr. SIRO LoMBARDINI: La programmazione, idee, esperienze, problemi. Einaudi, Torino, 1967. 4 PIERRE GEORGE: Geografia delle città. ESI, Napoli, 1964. 202 · Bibliotecaginobianco
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