Strutture territoriali e programmazione D'altra parte, vi so,no numerosi motivi che anche in assenza di spinte auto11ome dovrebbero indurre a individuare sia le aree eco11omiche integrate che le unità territoriali di base del futuro Mezzo,gio·rno. Le prime consentirebbero di pro1 grammare coerentemente lo sviluppo delle diverse parti del territorio meridionale, in funzione di chiari obiettivi e scelte relativi ai setto,ri di i11vestimento. Nell'ambito dell'area economica integrata e del pTogramma di investimenti sarebbe possibile, infatti, riconoscere il ruolo di ciascuna regio·ne ed evitare duplicazio·ni o strozzature nel corso del processo produttivo. Le unità territoriali di base, delimitate in funzio-ne di quei centri meridionali che presentano caratteristiche favo1 revoli per il rapporto di gravitazione urbana, fornirebbero nello stesso tempo la struttura territo 1 riale elementare ,su cui innestare i numerosi interventi che caratterizzano la fase esecutiva della pianifi- . . caz1one eco·nom1ca. Di fronte alla mancanza di forze e situazioni che al momento presente possano, spingere il Mezzo1 giorno verso, le direzioni prospettate, contrariamente a quanto accade nel Nord d'Italia, riteniamo, ·pertanto, sia un cormpito preciso del potere poli,tico di prendere in considerazio11e il problema e di individuare le forme istituzio 1 nali che consentano di pianificare l'attività economica del Mezzogiorno in funzione di strutture territoriali coerenti con le caratteristiche del proces 1so produttivo dei nostri tempi. MARINELLA BALESTRIERI TERRASI 199 Bibiiot~caginobianco
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