Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

' Strutture territoriali e JJrogran1111azione il cui numero può giungere fino a quattro, intorno alla co·ntea in cui è situata la città centrale. In ciascuna fascia sono state condotte, quindi, delle analisi statistiche che hanno consentito di rilevare i caratteri relativi alla po,polazione, ai diversi settori di attività econo 1 mica, al reddito, all'occupazione etc. Ciò ha messo in evidenza le profonde differenze esis1 tenti tra le diverse aree individuate nelle varie parti del paese. Nella costa atlantica, nel,la regione dei Laghi, in Califo,rnia la po•polazion è altamente urbanizzata e la città svo,lge un ruolo aderente alla crescente industrializzazione. Negli altri stati le città sono soprattutto centri commerciali al servizio della regione agrico,la circostante. In o·gni caso, esse rimangono il fulcro, della vita econo1 mica e sociale delle diverse aree. Anche per le unità territoriali di base il passaggio alla fase operativa non risulta immediato. Si tratta di individuare anzitutto le città da porre al centro delle aree e di determinare quindi il raggio della lo,ro influenza sul territorio circostante. A questa prima fase di individuazione dell'area che gravita intorno ad una città, dovrebbe seguire quella tesa a caratterizzare ulteriormente la sua econo,mia e a inserirla nel co•mp1lesso più vasto dell'area economica integrata di cui abbiamo riferito precedentemente. È molto probabile che procede11do in questo 1nodo si lascino scoperte alcune parti del territorio, per le quali al mo·mento dell'analisi non si verifica il rapporto di integrazione con le città nel senso, descritto. È proprio in sede di pianificazione che tale problema va affro,ntato, decidendo lo sviluppo e la crescita di alcuni centri minori che si ritiene possano svolgere in futuro, le funzioni proprie di un centro regionale. Alcune considerazioni sulla situazione italiana. Seco11do le idee esposte nelle pagine precede11ti vi sarebbe 1 ro due tipi diversi di unità territoriali da utilizzare come punti principali di riferimento nella pianificazione economica: le aree eco,nomiche integrate in funzione delle quali andrebbero determinati gli obiettivi generali di sviluppo e le scelte settoriali, e le unità territoriali di base che verrebbero a costituire la cellula territoriale elementare del sistema economico. Limitandoci a considerare le regioni italiane che, come abbiamo detto, rap1 presentano il punto vitale del disegno territoriale del nostr(:) paese, ci sembra che esse, poste di fronte ai due tipi di strutture indi4 Cfr. R. E, DICKINSON, City and Region, Routledge & Kegan Ltd., London, 1966. 197 - Bibliot~caginobianco

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