Enrico Vitiello lontà, potrebbe favorire la ripresa dei colloqui interrotti a Varsavia alla fine del '67. Se queste sono le ir1tenzio11i degli americani, ·non è da escludere che i ci11esi possa110 manifestare il loro interesse, nella prospettiva di uscire dall'isolamento e ro1npere il cerchio in cui l'URSS cerca di stringerli con la collaborazione degl_i Stati Uniti. Il silenzio o, almeno, la discrezio11e di Pechi110 sul viaggio· di Nixon in Romania potrebbero essere indicativi. Anche le critiche di « Zeri i Popullit », organo del PC albanese, che riflette sempre fedelmente il punto di vista cinese, erano piuttosto dirette alla Romania, per la sue « manovre di equilibrio » fra Mosca e Washington, che agli Stati Uniti. Sarebbe, tuttavia, un errore cogliere soltanto gli aspetti politici del viaggio di Nixon in Ro1nania, ignorando o sottovalutando la coincidenza di interessi econo1nici verificatasi fra i due paesi. È verosimile che la Ro1nania, oltre che da un desiderio di rivalsa nei confronti dell'URSS, sia stata mossa anche dalla speranza di ricevere finalmente dagli Stati Uniti quegli aiuti eco11omìci, più volte sollecitati e mai ottenuti, di cui ha bisogno per accelerare il processo di industrializzazione. E non c'è niente di strano che i rumeni li chiedano agli Stati Uniti, anche percl1é difficìln1ente l'URSS, dati i rapporti esistenti fra i due paesi, sarebbe disposta a condederli senza chiedere pesanti contropartite sul terreno politico. L'esperienza della Cina, che venne privata dell'assistenza sovietica, con COJ?.seguenze disastrose per la sua economia, non appe11a il co11trasto cominciò ad accentuarsi, è abbastanza illuminante. D'altra parte, anche gli Stati Uniti sono stati mossi da considerazioni di carattere economico, poiché la gra11de industria america11a è sempre alla ricerca di nuovi mercati. Sintomatica è la recente approvazione, da parte della commissione del Senato per i problemi bancari e valutari, di un progetto di legge per l'abrogazione di un paragrafo della legge sul controllo delle esportazioni, che vieta la vendita a paesi comunisti di prodotti america11i, capaci di accrescere il potenziale econon1ico dello Stato acquirente. Anche se, ufficialmente, non risulta che i due paesi abbiano raggiunto un accordo sui problemi di carattere economico, non è escluso che la visita di Nixon sia servita, almeno, a gettare le basi di un'intesa futura. È ancora presto per dire se e quali ripercussioni avrà sulla posizione internazio,nale della Ro,mania il viaggio di Nixo·n. L'unico dato certo, nella ridda di ipotesi e previsioni più o meno azzardate, è che i rapporti di Bucarest con l'U11ione Sovietica si sono nuovamente deteriorati. Durante la perrr1anenza di Nixon in Romania, la stampa sovietica ha co,ntinuato a criticare, sia pure indirettamente, il go•verno ru~ meno. Mentre all'avvenimento sono state dedicate poche righe, sono 178 · Bibliotecaginobianco
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