Sergio Gagliardo Se questa è la situazione, appare chiara la utilità di impostare nuovi programmi di intervento a medio e lung,o termine che, considerata la impo)ssibilità e la non cor1venienza delle azioni tendenti ad allargare la capacità produttiva degli impianti già esistenti, portino alla creazione di un quinto, centro siden1rgico 1 nazionale. In questo quadro, non è certo privo di significato che l'IRI, provvedendo all'istituzio,ne d•ell'apposito Comitato tecnico per lo studio di questa possibilità, abbia dato mandato al Co,mitato ,di accertare anche la situazio,ne degli acciai speciali. In questo co:mparto le aziende a partecipazione statale, che o·perano con varie sp,ecializzazioni e che hanno allo studio. forme di più stretto, coordinamento, fornivano già nel 1967 il 30<);6della p,ro1 duzione nazionale. Malgrado questo traguardo, tuttavia, il settore risulta o,ggi caratterizzato da una do,man,da che presenta un ritmo di incremento superiore a quello, pur elevato, dell'insieme della siderurgia. 'Ciò a seguito sia del generale processo di sviluppo economico del paese, che sposta la produzione siderurgica verso traguardi più qualificati, sia per le esigenze poste dal p•rogresso tecnico, che impo·ne il raggiungimento di sempre· più elev·ati livelli qualitativi. Per quel che riguar,da il fabbiso,gno 11azionale di acciai fini al carbonio, ancora la situazio,ne non è sfavorevole all'Italia; ma il comparto degli acciai speciali è tale da determinare ogni anno un disavanzo crescente della nostra bilancia estera. Non è imprevedibile, dunque, che le osservazioni del Comitato del-- l'IRI portino, alla fine, a due conclusioni: la prima, relativa alla necessità di creare un quinto centro siderurgico nel p·aese; l'altra, co,ncernente la produzio,ne aggiuntiva 1di acciai speciali. L'argomento è di tale importanza da non poter essere esaurito con questa nota. Al co1 nvegno dell'International /1~011- and Steel lstitute del 1967 è stata esposta una previsione di consumo per il 1975 dell'o,rdine di 700 milioni di tonnellate di acciaio contro i 529 milioni di tonnellate attuali. Per la fine ,del secolo, sono state avanzate previsioni prossime ai 2 milio,ni di to,nnellate, che corrispondono ad una previsione formulata anche in Italia nel 1960 18 • Si tratta di cifre che travalicano, o,gni possibilità di immaginazione. Ci si contenti, per il momento, dunque, di tener presenti queste ipotesi, salvo a riprendere l'a,rgomento tra qualche mese, quando saranno note le co,nclusio•ni del Co,mitato tecnico dell'IRI. SERGIO GAGLIARDO 18 ERNESTO MANDELLI, L'età del ferro, « Realtà Nuova», Rivista del Rotary Club d'Italia, Roma, gennaio 1964. 170 Bibiiotecaginobianco
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