Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

/ Argomenti visto la carestia in In.dia, verso la fine del terzo piano quinquennale. Noi abbiamo. oggi la grande tristezza di vedere i fatti darci ragione. Oggi, con il mio giovane amico Bernard Rosier, r1oi annunziamo, il rischio di una carestia largamente generalizzata nel terzo 1 mondo, verso il 1980 ». Se questa previsione è vera, e potrebbe esserlo, un eccesso 1 di produzione cerealicola (è soprattutto di questa che si tratt,a) non recherebbe danno,; si tratterebbe solo di tro·vare i mezzi di venderlo con profitto, come hanno· fatto· il Canada e gli Stati Uniti. Il seco·ndo argomento di Filangieri si b·asa sulle previsioni SVIMEZ per il 1981, che dànno per quell'anno u,na den·sità Ab/Kq per la pianura italiana di 567,6 (Paesi Bassi 350), per la collina 80,1 e per la montagna 25,6. Scrive Filangieri: « se queste previsio 1 ni si avvereranno, la densità concentratasi nelle aree di pianura sarebbe talmente elevata da rendere molto più o,nerosa la soluzione dei problemi territoriali (anche in termini di dispendio di tempo· nei trasporti interni e negli spostamenti delle perso,ne) da soiffocare, fra l~alt,ro, su una notevo,le parte di queste zone, l'esercizio 1 di altre due attività: l'agricoltura intensiva, pre·valentemente ortofrutticola delle pianure irrigue ed il turismo n•elle fasce costiere ». Poiché questi dati e queste previsioni interessano l'econo 1 mia generale italiana, e poiché già oggi si possono osservare gli effetti della co·ncentrazione di O•pifici, abitazioni, alberghi, strutture varie lungo. le fasce costiere, poiché infine la maggior pa•rte dei mezzi finanziari so,no· impie~ gati nelle pianure, con conseguenze non tutte positive, è da sperare che tutto ciò spinga a riflettere. Gli ostacoli per l'attuazione di un concreto programma di sviluppo per le colline sono più d'uno, ·ma quello fondamentale è tuttora quello, individuato da Carlo, ·Catt,aneo nel lontano 1839: « Gli uomini cl1e si trovano dispersi in ampie regio1 ni tendono a darsi co1 nvegno in una grande capitale, in cui la vita, respinta dagli estremi si rifugia, si co,ncentra, si molti,plica. Colà si rapp·resenta una s,plendida scena d'incivilimento e d'intelligenza. La nazione illude se stessa; invanisce delle sue grandezze, dell'eleganza dei ·suoi scrittori e ·dei suoi ricchi, dell'amn1asso delle sue monete e dell'ardimento, delle sue banconote e dimentica i tetti di pagli,a ed i zocco,li di le·gno, delle ispide sue p·ro1 vince ». Rocco POLESTRA 159 _ Bibliotecaginobianco

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