Rocco Palestra è stata sem.pre la « vocazione » delle terre alte, insieme alla pastorizia ed alla silvicoltura. Non si tratta di com·petere con le terre irrigabili della pianura, ma di fare in mo1do di dare a clii è disposto a vivere sulle coilline co,ndizioni di vita cl1e gli permettano di restarvi e di restarvi ben.e. L'irrigazio 1 ne nelle terre alte trova molti o-stacoli: ad esempio-, la scarsezza di terreni co,n pende11.ze inferio,ri al 10~1l (si veda in pro·posito lo studio di ·Cairlo, e Micl1ele Viparelli per la Provincia di Avellino, nel 1961, e pubblicato a cura di quella Amministrazione Provinciale). Inoltre la tra,dizio,ne irrigua è scarsa e la terra è trop,po fra.ntumata. Tutti gl'incentivi che avrebbero dovuto spingere a costruire lagl1etti aziendali sembrano essere passati ,co1ne acqua sulla pietra. Lo studio 1 geo,Jogico, e geo,idrologico, ,delle zone collinari è, a dir poco·, agli inizi; e questo no,n p,eflmette di sperare nelle acque sotterranee. Occorrerebbe una certa larghezza di 1nezzi, occoirrerebbero soprattutto perforazio,ni. Va qui ricordato anco 1 ra una vo,lta il senatore Medici, che nel primo Co,11.vegno 1 d'Irrigazio,ne a pio1 ggia della Montagna, tenutosi a Trento ed a Bo,lzano, nel '51, ebbe a dire: « 1 l'irrigazione a pioggia può rappresentare il fatto nuovo 1 per rendere 1neno insufficienti le piccole aziende n1.o,ntanare e dare ad es.se un 1ninimo di autono,mia. A questo fine, qualunque coiSa faccia il patrio go,verno, sarebbe po·co, di fro•nte all'immeniSità dei vantaggi conseguibili. Qualunque sacrificio vo1 glia fare la co·munità italiana per mettere i 1nontanari nella co,ndizione di riconquistare u11 equilibrio in gra11 parte perduto da generazio 1 ni, non sarebbe mai abbastanza be11edetto; ed io qui l'invoco, perché co,noscendo per dovere professionale i bilanci familiari dei nostri mo,ntanari, so, quanto fo,rte sia la te11.tazione di abbandonare certe attività schiettamente agricole e pastorali ». Ma d'irrigazione sulle colline ce n'è poca. C'è da chiedersi (a1nn1esso, che le due fi11alità non siano contrastanti) se una serie di laghetti, aziendali o non, sarebbe utile a rallentare il corso delle acque verso la pianura; se questo fo,sse vero,, è chiaro che la co·struzione di questi laghi sarebbe opera di interesse pt1bblico. Ed in questo caso i laghi dovrebbero essere costruiti a totale carico dello Stato,. Ot1ando s'asserisce che l'irrigazione in collina no,n è eco,nomica, la do,manda che so,rge s.po·ntanea in cl1i s'interessa della collina è: che cosa è econon1ico,? Le ferrovie, le grandi linee di navigaziot1e, o, certi grandi falansteri babilonesi costruiti da certe società a partecipazione statale? ·Ma poiché vi so,no tante difficoltà per l'irrigazio,ne, pur at1spicandone lo· sviluppo, è meglio· esseTe pessimisti e concludere che in futuro 152 Bibiiotecaginobianco
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