Argomenti di quest'abbandono. Il costo del « Progetto Avigliano», sostenuto interamente dalla Esso Sta11-dard_,non fu partico 1 larmente elevato: 25-30 milio·ni annui. Non risulta che ne siano stati creati altri. Forse non si è convinti della efficienza •di questi Centri, o si stimano trop·po difficili da costituire o trop•po costosi. Per quel che riguarda il primo punto·, basterà leggere la relazio,r1e Shell o, andare a Bo,rgo, a Mozzan.o. Per il terzo, 30 milioni spesi per il benessere di quattro o cinque comuni viciniori, non sem- ·brano trop,pi. Sta di fatto che non sono soltanto le co1 ndizio 1 ni ambientali avverse a limitare lo sviluppo de]l'artigianato e delle piccole industrie nelle colline. Non si può pretendere che un artigiano, anche ottimo, sp~rdt1to su.Il'Appe11nino•, sia a conoscenza di mo,delli, disegni, g.usti del pubblico, mercati nazionali ed esteri, e sappia dove trovare i grossisti, organizzazioni di vendita, mostre etc. Certamente le difficoltà sono molte, per pro,muovere la creazio•ne di Centri: esse so,no legate alla scelta del perso•nale ed alla esiguità degli stipendi. Non è facile trovare perso·nale adatto e capace di rass,egnarsi a vivere per quattro o ci11que anni in un paesello collinare, senza distrazioni, senza comodità, impegnato in un lavoro difficile. Tanto più che lo Stato paga questa gente meno di quel che n1erita. Bisognerebbe dunque trovare nuovi mezzi, più elastici, per reclutare il personale dei Centri. Uno potrebbe essere quello 1 di affidar11e la gestio·ne a grandi società industriali, contro u11 certo compenso. Forse questa strada può essere giudicata eretica, una deviazione dalla prassi ordinaria. Ma in sostanza sarebbe qualcosa di simile ai contratti che il governo degli Stati Uniti stipula per risolvere certi ·problemi scientifico-tecnici, co1 me quelli relativi alle imprese spaziali e la desalinizzazione del'le acque. È un metodo che in pratica ha dato o·tti1 mi risultati. Non biso1 gnerebbe fare delle gare, ma contrattare. Se la società che assume l'incarico è seria e gelosa del suo bt1on nome, sarà stimolata anche dal proprio, orgoglio, e dalla possibilità di farsi pubblicità. Per quel che riguarda ragricoltura, una difficoltà è rappresentata dalla scarsezza di tecnici agrari capaci; tuttavia si deve presu·mere che il lavoro• sia più agevole visto che si tratta solo di migliorare il livello di strutture già esistenti e 110,ndi crearne di nuove. Alla vocazion·e silvo-pastorale del,le terre alte, che, come abbiamo visto, è l'indicazione fornita dal senatore Medici, sarebbe oppo1 rtuno ag:- giungere la vocazione agricola. S'è già detto che il ·CNEL considera preminente che il « problema agrario venga considerato in senso produttivistico ». E del resto è stato semp·re così da millenni. L'agricoltura 151. Bibiiotecaginobianco
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