Rocco Palestra guata di persone atte al lavoro, che sia redditizio. Decio Scardaccione, durante il citato, Co·ngresso dell'A.N.B. ha posto al senatore Medici - Presidente dell'Associazione e Relato,re - una domanda che è il punto centrale ·di tutta la questione, quella che non tro,va risposta in pratica: « Ho udito dire da più parti che se: vogliamo salvare la montagna, se vogliamo 1 regimientare bene le acque, dobbiamo· rico1 rdarci che ci debbono restare gli uomini sulla montagna, perché è indispensabile la presenza di uo·mini. Ed allo,ra io devo domandare al mio relatore: a quali condizioni restano gli uomini?». La risposta del senatore Medici fu: « .. .il mio amico Scardaccione, forse, ha dato una fugace lettura a questa parte del documento, percì1é, se egli l'avesse letto, avrebbe notato che in essa si parla addirittura di tt1ri1 sn10, si parla di artigianato, si parla di industrie complementari, si pa1 rla di utilizzazio,11e silvo pastorale, che insieme a tutte ìe altre possono permettere ad un esiguo· manipolo di uomini di co,ntinuare a vivere lietamente sulla mo,ntagna. Non più per rompersi la schiena zappando, ma per adempiere a funzioni le quali retribuiscano econo-mican1ente la fatica dell'uo,mo ». Lasciando stare il « numero esiguo » ed il « lietamente », va detto che queste parole, prov,enienti da un •più che importante espo11ente della D.C., sono vere e false ad un tempo•. Vere, perché queste so,no, le strade della rinascita delle terre alte; false perché in nes1suna delle indicazioni fornite dal senatore Medici c'è, almeno per ora, una sia pur minima prospettiva: manca1ìo le condizio 1 ni di fondo- (almeno nelle colline meridionali) indispensabili perché il quadro prospettato passi dai discorsi e dalle carte alla pratica realizzazione. Lo stesso, si può dire per la « relazio,ne » del CNEL. Parlando di turismo, vien fatto di pensare alla grossolana co,nfusione che si fa tra montagna e· co,llina, alta o bassa che sia. Difatti il turi,smo estivo ed invernale può svilupparsi al di sopra dei 1000-1200 metri perché a qu·elle quote esistono le condizio,ni naturali favo,revoli, che poi l'industriosità umana valorizza. Ma la maggioranza della po,polazione delle colline meriilionali vive al disotto di quella altitudine. No,n esisto,no1 ancora attra~tive e mezzi n.uo,vi p1 er la distrazione ed il divertimento, o anche semplicemente per una vita decente (alberghi, trattorie che siano tali, golf, piscine, tiro al piattello, tennis, equitazio·ne etc.). Del resto, nemm-eno quel che c'è ed ha un valore turistico, come un'antica città sepolta e tutta da scavare, riesce a,d interessare chi di dovere. Ve-- dasi ad esempio Aeclanu1n, più conosciuta come luo,go di sosta di camionisti e come Passo di Mirabella, che come 11na po1ssibile futura attrattiva turistica. E purtro·ppo a11che ce-rte attrattive naturali sono quasi dimenticate, come le grotte di Bagnoli Irpino, luogo per molti versi 148 Bibiiotecaginobianco
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