Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

/ Revisionismo per l'economia m·ercati finanziari europei, a,llo sco·po di rastrellare la liquidità che non era più reperibile sul mercato finanziario interno. Per la prima volta nel secondo dop,oguerra, la stretta integrazione fra mercati finanziari ha fatto sì che la po1 litica restrittiva adottata dalle autorità mo,netarie venisse p,arzialmente frustrata dalle importazioni di capitali. L'interv·ento delle banche americane sui mercati valutari euro'pei ha p1 rodotto un repentino e maricatissimo aumento dei tassi di interesse, che a sua volta ha in,dotto le banche euro,pee a collocare in misura crescente la p1ropria liq,ui.dità in obbligazioni emesse da im,prese statuniter1si o per conto di esse. Quale è stato il co1 mportamento delle autorità monetarie italian•e di fronte a questa situazione? Per intendere pienamente il significato -dei provvedimenti che si sono s,uoceduti ,da un ann,o a questa parte, o·ccorre fare un passo indietro, per illustrare in ,che m.odo le banche italiane siano venute a trovarsi ,progressivamente inserite nei mercati finanziari europei, e in particolare nel mercato dell' eu.rodollaro. Nel secon·do ,dopo·guerra, le banche italiane non avevano grande scelta nelle possibilità ,di i1 mpiegare la p,ro,p,ria liquidità. In pratica, la liquidità che non trovava imp-ieghi presso il settore ,priv·ato, veniva interamente impiegata nell'acquisto di buo·ni del Tesoro, al punto che le emissioni di buoni del T'esoro venivano regolate mensilmente a seconda ,dello stato, ·di li,quidità de-Ile azien:de di cre,dito. Questo sistema venne a mutarsi in p•arte allo:11ché,nel 1960, le autorità monetarie consentirono alle banche italiane di impiegare parte della liq.uidità dispo 1 nibile· n·el mercato dell'euro·dollaro. T'ale mercato aveva preso vita nel 1956, allo•r1ché la Banca Po.polare Sovietica, volendo evitare di ·d-epositare le proprie disponibilità in .dollari ·presso ban1che statunitensi, aveva cominciato .ad effettuare depositi in ·dollari presso ban.che britanniche. Altre ban1c·he euro,pee seguirono• p,resto l'·esemp,io ·a1ccettando depositi in dolla.ri, cosicché venne a ,c;rearsi una rete .di depositi in dollari e nacque un mercato del credito a breve termine in ·dollari, avente ad oggetto fondi che circolavano esclusivam•ente fra ban.che euro,pee. Il mercato ,degli eurodollari risultava •ovvia·mente assai attraente per le banche italiane, tutte le volte in cui i tassi di interesse su questo mercato risultavano superiori al tasso di interesse sui buoni del Tesoro. Erano gli anni del m,ira1 co1o economico, la bilan,cia dei pa•gamenti ·era attiva, e le disponibilità di valuta straniera non sc.arseggiavano. Fu allora che le banche italiane ottennero di a.ccedere anch'esse al mercato •dell'euro.dollaro, sia p1 ure .su autorizzazione dell'istituto di emissione. 13 Bib_iol tecàginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==