.. / Argomenti un ·problema agricolo-silvo-pastorale, ma anche uno di sviluppo turistico, artigianale, di attività industriali, di infrastrutture civili, nonché assistenziali e pr,evidenziali. \li è da aggiungere che ai fini della conservazione del suo,lo e della regimazione delle acque, la presenza dell'uo,mo in montagna è indispensabile a condizione, ovviamente, che la sua attività sia orientata in base alla profo 1 nda conoscenza di tutti gli aspetti del problema e gairantendone la presenza attraverso la valorizzazione di tutte le riso,rse e non soltanto di quelle agricole delle zone interessate ». E più avanti: « In questo quadro si presentano, due questioni importanti: a) il rischio che il problema agricolo-zootecnico-fo·restale passi in seconda. linea, mentre è cl1iaro cl1e deve restare il pro,blema di fondo; b) che il problema agrario venga considerato esclusivamente in funzione di quello della conservazione del suolo e della regimazione delle acque, dimenticando che il pro,blema stesso· deve essere realisticamente affrontato in senso produttivistico per far coincidere tali fini con quelli protettivi. Infatti, non ,sembra corretto impostare il problema dello sviluppo agricolo in montagna unicamente in funzione p,rotettiva perché una simile impostazio 1ne mancl1erebbe di basi reali. È proprio per conseguire i voluti fini pro,tettivi che l'impo 1stazione dei pro1 blemi dell'agricoltura, dell'allevamento, della foresta deve fondarsi su basi produttivistiche per conseguire i voluti fini protettivi ». L'assemb 1lea del CNEL non è stata .Ja sola ad interessarsi delle terre alte. Sebbene co,n altri fini e con minore chiarezza, anche l'As1 sociazione Nazionale delle Bo11.ificheha creduto opportuno fare argomento del suo XXIII Co·ngresso la « Protezione del suolo e la rego1 lazione delle acque ». Gli atti del Congresso sono stati pub·blicati dalla Soc. Ed. Il Mulino. Quel ch'è en1eriso di .preciso dai lavori è l'imperiosa necessità di pro,teggere il suolo mo,ntano e collinare, di regolare le acque in modo ch•e le valli e le pianure so,ttostanti st1biscano il minor danno possibile. Ed è stato affe11mato che la presenza umana sulle montagne e sulle col-· line non è solo utile, ma indispensabile. Allo stato, attuale, la vita nei comuni collinari del Mezzo,giorno· è agevole solo per po,chi. La gran ma.ssa delle persone atte al lavoro deve emigrare. Questa necessità dell'emigrazione c'è sempre stata e sulla base dell'esperienza passata si può asserire che sono nel giusto· gli eco•nomisti quando afferma 1 no che la popolazione deve diminuire: l'eccesso di popolazione dovrebbe trovar lavoro e residenza stabile nelle pianure. Si vede quindi come siano strettamente collegati il benessere •degli abitanti delle colline e lo ·sviluppo industriale delle pianure, s-pecialmente nel Sud. Ma occorre che nelle terre alte rimanga una percentuale ade147 , Bibliote_caginobianco
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