... FilipJJO Scalese bale - trascende la natura specificatamente urbanistica della questio:ne per collocarsi a livello di scelte di ·politica eco,nomica ... 6 • La novità del Memorandum in materia di assetto territo 1riale consiste nel fatto che per la prima volta i problemi connessi agli squilibri territoriali vengono posti su scala euro,pea; ossia - parafrasando la definizione più sopra riportata - viene pro•posta una politica di assetto territoriale da realizzarsi glob1 almente in tutta l'area co,munitaria. Ci sembra superfluo1 sia pure accennare alle prospettive e alle conseguenze di ordine politico ed economico che una politica programmata a livello europeo può avere sul futuro della CEE; per restare in Italia, crediamo si possa affermare che una tale politica co·ntribuirà più decisamente a conseguire quegli o.biettivi di assetto territoriale ai quali hanno invano teso la politica degli incentivi, ieri, e la programmazione nazionale, o,ggi. Una politica comunitaria di localizzazione degli investimenti potrà recare concreti vantaggi al nostro Mezzogio,rno,, ultima riserva di lavoro nell'Europa dei Sei, attenuando gli imponenti fenomeni migratori verificatisi in questi ultimi anni, con i noti ed alti co,sti, u1nani ed ecor1omici, ad essi connessi; potrà recare vantaggio all'intero. paese, se è vero, come è vero1 , che uno svilup,po territorialmente equilibrato giova alla eco.no1 mia di tutta la nazione. Ecco perché, come dicevamo all'inizio, no•n dovrebbero esserci in Italia op·positori al Memorandum Mansholt; esso è, a nostro avviso, da accettare, nonoistante le numerose, implicite difficoltà da superare ed i molti, inevitabili pro.blemi che sono da risolvere; esso rap 1 presenta per i meridionalisti un'occasione unica per a,ccelerare la soiluzione dell'antico pro1 blema del Mezzogiorno•, divenuto problen1a di tutta l'Europa. Ma vi so1no1 anco,ra, a nostro avviso, altri nurr1ero-si e importanti motivi di ordine generale per i quali il Memorandum va accolto·: perché con., sentirà all'Italia di avere una politica agraria e quindi di attenuare l'attt1ale co,nfusione, che è appunto il risultato del vuoto politico, dell'assenza di una politica agraria; perché contribuirà a rompere una situazione di immo,bili,s·mo po1 litico che da vent'anni, o,stinatamente, viene mantenuta nelle cam1 pagne italiane; perché contribuirà a ridurre l'attuale disordine che caratterizza ,l'esodo, co,ntadino, onde la mano 1dopera agricola è soltanto un serbatoio di sottoccupati che inflazio·nano il setto·re terziario e rnantengono, ad un basso livello i salari industriali; perché infine, con l'istituzione delle « officine verdi », la riforma tende a mutare radicalmente le abitudini, i rap·po,rti, le stesse condizioni umane di milio•ni 6 N. NovAcco, La localizzazione degli investimenti, Nord e. Sud, maggio 1969 • 144 Bibiiotecaginobianco
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