Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

·' Argomenti tempestiva, pervenendo per ciascuno ad una conclusiorne pubblica. È pur vero che spesso le ragioni ultime delle decisioni no1 n sono quelle dichiarate, ma questo è un inconveniente che si verifica un poco in ogni attività uma,na, e del resto, non essendosi trovato fino ad ora un sistem·a migliore, non si può abban·donare quello esistente con il pretesto che non è perfetto (d'altra parte i veri motivi ·di una scelta appaiono sempre chiari a chi sappia vedere). Inoltre il Parlamento consente il co1 ntrollo della minoranza sull'attività no1 rmativa e di governo, che diversamente sarebbe sottratta, almeno in parte, ad ogni sindac·ato, con danno per la libertà di tutti. Non si dimentichi infine che un dibattito parlamentare non potrebbe essere sostituito che da iniziative assunte da minoranze no11 rappresentative, con evidente danno per il democratico sviluppo della nazione. Si deve quindi ritenere che il dibattito politico· nel Parl,amento, lungi dal dover incontrare limitazioni come da qualche parte è stato proposto, deve essere consentito nella . . ' . maniera piu ampia. La sede naturale di tale dibattito appare l'assemblea, per le maggiori possibilità di pubblicità e di i,mmediatezza; le qu1 ali dovrebbero essere viep·pii1 potenziate, consentendo la più ampia informazio·ne con la costante presenza di tutti gli strun1enti divulgativi moderni. La preoccupazione che ciò indurrebbe i parlamentari ad indulgere ad atteggiame,nti o preoccupazioni esteriori non appare risolutiva, perc·hé il so.ttrarre all'occhio del pubblico un'attività di tanta importanza, in un mondo dominato ·dalla informazione dettagliata e dalla visione diretta, apparirebbe fatalmente, a lungo andare, assai più ,diseducativo·. Del resto, la forza delle cose dovrebbe portare, col tempo, ad un miglioramento,, anziché ad un peggioramento, del livello medio ,d•elle assemblee, entro i limiti in cui qualche concessio 1 ne agli effetti più facili è ineliminabile, ed è sempre avvenuta. No,n vi è dubbio 1 però che una si,mile diffusione dei dibattiti politici potrebbe au·mentare ancora le difficoltà nell'attività di produzione delle leggi, anche perché lo stesso dibattito tecnico normativo 1 , già oggi sensibile alle esdgenze politiche (per ragioni, si diceva, ineliminabili in quanto sostanziali), ne verrebbe sempre più influenzato. Si po,ne quindi il problema di migliorare la produttività tecnica •del Parlamento senza limitare la sua funzione di po·rtavoce del dibattito politico nazionale. 6. L'attività normativa del Parlamento è oggi assai difettosa, i,i1nanzi tutto per ragioni di procedura. Questa infatti impo1 ne una gestazione molto labo1 riosa, a cura dei parlamentari, direttamente imp·egnati sp·esso anche al di là delle loro competenze t_ecniche sp·ecifiche. La pre127 Bibliotecaginobianco

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