Nord e Sud - anno XVI - n. 116-117 - ago.-set. 1969

' ... Roberto Sciacchitano Quando si discute non già di idee, ma di uomini, anche se questi sono certamente qualificati dalla loro posizione nello schieramento politico! la situazione non è così chiara co1 me quando si contrappongono delle teorie politiche. Una conseguenza di questo fatto può essere facilmente constatata riesaminando le elezioni svoltesi in passato, massime quelle per la più alta magistratura dello Stato: il Parlamento in tali casi ha agito con molta maggio,re libertà dalle segreterie politiche di quanto non faccia nell'ambito degli altri suoi compiti. Occorre però valutare bene la situazione, che in concreto può ascriversi ·più alle mo,dalità tecniche dell'elezione (voto segreto) che ad altri fattori; il voto, segreto infatti è l'arma che consente al si11golo parlamentare di liberarsi, entro certi limiti, dal controllo ·della segreteria, così che egli può dedicarsi più liberamente al proprio individuale gioco politico, senza tuttavia che la sostanza delle cose cambi. Proprio questa considerazio 1ne induce a ritenere che il voto segreto apporta da un lato un elemento di confusione rispetto alla linearità delle varie posizioni di principio, ma nel conten1po li1nita il potere dei gruppi dirigenti dei partiti. A seconda della prevalenza da riconoscere, nel singolo caso, all'uno od all'altro fattore, si dovrà prendere posizione nei confronti del voto segreto: così, mentre esso appare prevalentemente nocivo nell'ambito alla funzione legislativa (perché le leggi sono attuazio,ne ,dei programmi di partito, onde l'elettore vota per i candidati che seguono un dato programma, e la sua volontà sarebbe frustrata da un comporta,me11to diverso dell'eletto: ma ciò co,mporta una modifica dell'art. 67 della Costituzione), nell'attività elettorale, dove manca un orientamento dell'elettorato e maggiormente potreb·bero 1 incidere gli accordi di interessi, la libertà del çorpo elettorale (i p·arlamentari) appare preferibile, come correttivo (pur se mo1desto) al potere delle segreterie. No·n vi è dubbio però che tale correttivo non va esente da critiche di principio, il cui peso non è irrisorio. 5. Riassumendo quanto precede, possiamo dire che il PaTlamento adempie oggi alla funzione di sede del dibattito politico, in maniera non esclusiva, ma pur sen1.p·re in una po,sizione di primaria impo,rtanza. Al gio,rno d'oggi, con la formidabile diffusione dei mezzi di info·rmazione e discussione, si potrebbe so,stenere che l'utilità di un organo del genere sia venuta meno. Questa sarebbe una conclusior1e errata: 1 infatti il Parlamento• è il centro naturale del dibattito• e gli assicura uno svolgimento, ordinato e coerente, senza ·di che si assisterebbe al frazio1n.amento di o·gni disputa e verrebbe meno la possibilità di affro,ntare, secondo le circostanze, i vari problemi in t1na successio,ne logica e 126 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==