Salvo Po11z de Leon l'una di noitte e no,n alle quattro del mattino. E poi è un alibi fasullo. Glielo aveva dato un avvocato. Un amico, inso·m1na, ma la faccenda è troppo grossa e poi c'è il rischio di vedersi mischiato co,n certa gente che ha certe abitudini e Viareggio non è mica New York dove uno· può fare quello· che vuole senza sentirsi tagliato,: fuori': co,sì l'alibi del Meciani è come se non ci fosse. E intanto- Della Latta si scatena. « So chi è il terzo uomo. Qu·ello che stava nella villa con Meciani e gli altri ». Il 3 maggio salta fuori il nome: Giuseppe Zacconi, figlio• di Ermete, 56 anni. Za,cconi viene convocato, reagisce con violenza: « Voi dubitate di me, ma io so che sono innocente. E allora so1 che quelli mentiscono. E se mentono lo fanno per nascondere le loro respo,nsabilità, e scaricarle sugli altri. Sono persuaso che anche il Meciani è innocente in questa faccenda. Questa è tutta una storia di ragazzi, di ragazzi che sanno, e hanno fatto tro1 ppo ». Qualcuno insinua che Zacco11i è solidale con Meciani perché appartengono alla stessa casta. Comunque non ci si capisce niente. Zacconi viene rilasciato, Meciani sta in carcere, anche gli altri stanno dentro, mentre si cerca di sapere che cosa è veramente successo quella notte del 31 maggio. Le voci si spandono. Ed un'altra, sottile, comincia a farsi strada. Va bene, tutto il party e la storia della morte di Ermanno è come l'ha raccontata Della Latta, ma loro stanno coprendo qualcuno: questo qualcuno sarebbe il sindaco e il presidente dell'azienda turistica, che si di·metto,no. È troppo .. A Viareggio c'è una giunta di sinistra, PCI, PSIUP e PSI, con missini, dc e liberali all'opposizione. « Il Secolo», spara: All'ombra del fronte popolare la tragica orgia di Viareggio. La cartuccia fa cilecca perché c'è anche un limite a certe cose. Anche il missino del consiglio di Viareggio si schiera a favore del sindaco. È il momento della bolgia e della confusio,ne più terribile. Co·me al solito certe cose si trasformano in battt1ta: « Dì, dove eri la notte del 31 gennaio? ». Te lo dicono dappertutto sorridendo e sogghignando·. Op,pure: « Lo sai chi c'era? ». E giù nomi, chi più ne ha più ne metta. Baldisseri intanto si scopre la vena po-etica. Poesie di quart'ordine con reminiscenze carducciane. Le scrive e subito i giornali (naturalmente) gliele pubblicano. Leggiamone una, si intitola Il domani e dice: « Sto seduto sopra al mio lettino / tenendomi la test.a tra le mani / e penso con sgomento al mio destino / che non mi dà speranza nel domani. I Quando mi arriva una letterina / con l'augitrio di itna ragazzina! I Non so chi tu sia, I eppure sento di volerti berze, / se avessi l'ali corr,,e un Angioletto / vorrei essere vicino al tiLo· letto. / I o, per te pregherò Gesù Bambino / che ti protegga da ogni destino ». È una fortuna che il Marco Baldisseri no·r- venga esaudito, altri106 Bibiiotecaginobianco
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