Argomenti se potessero, parlare, racconterebbero sto,rie consi1nili. Ma qui non si tratta di coppie. Si tratta dei « rag,azzi della pineta ». E « se qualcu110 sa qualco,sa su questa faccenda, questo qualcuno fa parte senz'altro dei ' rag.azzi della pineta' ». C'è un certo sa,pore letterario i11 questo modo di esporre le cose, così poco razionale e così retorico, così celluloide. I « ragazzi della pineta», qualcosa di mezzo tra la banda James e i mag11ifici sette. Ragazzi che bazzicano la pineta di Viareggio e che in 11n modo o 11ell'altro hanno a che fare con la legge. Per i giornali il filone dei « ragazzi della pineta » diventa la California del 1848. Ed è lì che il « caso Lavo,rini » dive11ta sempre meno la tragica storia confusa della morte di un bambino di tredici anni per diventare uno spaccato grottesco e allucinante dei vizi, degli errori, dei tic e delle manie della middleclass italiana, perfettamente rispecchiata nei suoi giornali. La verità è che se Ermanno Lavorini fosse stato ucciso da un bruto, magari seviziato, tutto si sarebbe facilmente incanalato nei caratteri norimali di un crimine del genere: un bruto uccide un bambino·, commozione, indignazio,ne, richiesta di maggiore protezione per l'infanzia e infine la chiusura di tutto con un ispirato articolo sulla necessità dell'edilizia per l'infanzia, delle baby sitters e delle scuole materne. Sarebbe successo questo e una sottoscrizione avrebbe permesso ai genitori dello sfortunato bi1nbo di pensare alle spese più urgen,ti. Il « caso Lavorini » invece è nato male. È cominciato come un kidnapping. E, come tale, ha tenuto con il fiato sospeso tutti quanti, costringendo la gente a prospettare l'ipotesi di un reato che tutto sommato non si era mai avuto. Poi si sco,pre il cadavere e cominciano a girare le voci; e alla fine saltano fuori i « ragazzi della pineta » e tutti perdo,no la testa dietro una serie di circostanze, fatti e denunce che contengono una parte di verità ed una di menzogna, al p11nto che la linea di separazione diventa talmente esile da creare il caos. Dicevo che tutto è cominciato con i « ragazzi della pineta » dagli sguardi da figli di buonadonna e dal ghig110 sarcastico con i nomi più strani (Ci,mino, 007, Dinamite, Faccia d'angelo, Foffo, Marchino, Carta Velina, Marciume), ragazzi non difficili ad incontrare, a parlarci insieme - magari sganciando una diecimila, tanto per sapere· qualcosa di più - ragazzi che sembravano sap1 ere vita morte e miracoli di tutta Viareggio e che tra aprile e maggio, danno a Viareggio uno scossone tale da farlo rintronare in tutto il paese. Pensate. La mitomania diventa u·no sport nazionale. Il sociologismo si spreca, e così psichiatria e pe: dagogia, mischiate ad un pizzico di giallo e ad uria buona dose di perversione. Non è forse questo l'anno dei film pornografici, della violenza, del sadismo marca colt quarantacinque, d~l Band scaduto a prodotti 103 - Bibliot~caginobianco
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