Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

Argonienti · metano e le somme ingenti che si sono spese per trasportarlo in gasdotto attraverso l'Appennino avrebbero forse potuto dar vita ad un polo industriale nel basso Molise, polo per il quale si stenta a trovare una sufficiente giustificazione economica interna, ma che, d'altra parte, dovrà pur essere impostato per motivi di ordirne territoriale. Un cenno, infine, va riservato alle cosiddette risorse turistiche. Ormai l'Italia attraversa un periodo di transizione da un regime di turismo qualificato (per il quale potevano essere sufficienti le aree paesisticaniente « classiche » già valorizzate in passato) ad un regime turistico in cui gran parte della popolazione, oltre ad una forte corrente di turisti stranieri, vorranno poter usufruire di soggiorni al mare od ai monti. In questa prospettiva, l'attitudine turistica dei territori alti va considerata in un'ottica assai più ampia. Se in futuro si dovrà ospitare al mare o in montagna qualche decina di ·milioni di persone, è chiaro che si può allargare il concetto di « attitudine turistica» con una certa tranquillità ed attendersi dallo sviluppo di questo settore la soluzione a n1olti problemi economici delle zone più alte. Nel Mezzogiorno interno possiamo identificare zone di interesse turistico in gran parte delle aree oltre gli 800-1000 metri, ossia - in prima approssimazione - nelle stesse che abbian10 precedentemente classificato ad economia. silvo-pascoliva. In esse i pregi del clima e la presenza di boschi e di pascoli, particolarmente favorevoli all'uso turistico del territorio, possono giustificare molti interventi pubblici (per esempio strade o rimboschimenti a scopo paesistico) che in funzione soltanto agricola sarebbero potuti apparire poco produttivi. 5. La politica industriale. - È evidente che la politica industriale per la collina non può essere che un capitolo ben circoscritto della politica generale di sviluppo industriale del paese. Di fronte alle tendenze alla concentrazione, di cui si è già parlato, gli obiettivi di questa politica non possono essere altri che quelli di ricercare dei luoghi economici all'interno dei territori alti, luoghi nei quali ·1a interiorità di posizione rispetto ai mercati siano bilanciate dalla vicinanza ai luoghi di origine della manodopera, dai minori costi di urbanizzazione o dalla prossimità delle fonti delle materie prime. Si tratta, cioè, di ricercare quali ran1i di attività e, eventuàlmente, quali « fasi di lavorazione » di processi industriali più complessi riescano a sopportare un relativo isolamento ambientale. Alcuni suggerimenti in questa materia ci potrebbero venire dall'esperienza di altre regioni: se per esempio esaminiamo quello che è avvenuto nei decenni scorsi nella media fascia appenninica emiliana, come feno91 BibliotecaGino Bianco

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