Angerio Filangieri 4. Le risorse naturali extra agricole. - La diffusa povertà di risorse naturali del nostro Appennino non richiede un lungo discorso, ma piuttosto due esortazioni: la prima ad una maggiore equità nell'indennizzare questi territori delle risorse loro sottratte, e la seconda alla necessità di una politica organica per le risorse naturali, politica di cui il nostro paese manca ancora. Le risorse naturali extra-agricole dei territori di cui ci stiamo occupando possono ascriversi a tre gruppi : le acque; le materie prime del sottosuolo; le attitudini delle aree turistiche. Le acque - siano esse potabili, irrigue o industriali - cui tanto devono le economie delle regioni di pianura, hanno la loro origine in quelle montane, non soltanto come acque fluenti naturali, ma ormai anche come riserve contenute negli invasi. È, infatti, sempre più frequente che i progetti di laghi artificiali vadano a sommergere proprio gli unici terreni di fondovalle di certi comuni montani, privandoli, così, delle loro sole aree agricole fertili. La civiltà del piano beneficia cioè di una risorsa che paga solo in minima parte alle regioni alte ed è giusto, quindi, che queste ultime vengano indennizzate di queste perdite mediante investimenti pubblici in altri settori. Ma se il trasferimento delle ri1sorse idriche o dell'energia che esse forniscono, nelle regioni di pianura risponde ad esigenze tecniche od economiche, non può considerarsi egualmente giustificato quanto spesso. accade anche per le noù molte materie prime del sottosuolo che si ritrovano nelle regioni alte. Più specificamente si tratta quasi sempre degli idrocarburi, di cui appunto, in alcune regioni collinari del versante adriatico e ionico, si prevede che esistano delle riserve. Per queste risorse occorre che venga fin da ora impostato un discorso chiaro circa i loro modi di utilizzazione, dato che molto spesso esse costituiscono l'unico vantaggio di posizione per poter localizzare dei nuovi nuclei industriali in zone altrimenti sfavorite. La destinazione degli idrocarburi (combustione o petrolchimica), il diagramma di sfruttamento delle riserve (intenso e breve oppure lungo ma contenuto) e la localizzazione degli impianti di utilizzazione non possono, quindi, essere decisi. in base a puri criteri di profitto imprenditoriale delle società conces,sionarie. Sono apprezzabili, in tal senso, gli sforzi co1npiuti per realizzare il nucleo industriale di Ferrandina, ad onta delle altre difficoltà che quella localizzazione comportava. Lascia, invece, molto perplessi, a prima vista, quanto è, invece, accaduto per il metano del Molise, di cui questa regione è stata privata a beneficio del Lazio. Pur non disponendo di sufficienti elementi di giudizio, non si può non rilevare come il 90 BibliotecaGino Bianco
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