Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

Angerio Filangieri indispensabili al funzionam.ento dell'azienda. Il sussidio, cioè, unito alla inanodopera od al risparmio personale del proprietario consentiva l'aggiornamento dell'infrastruttura aziendale senza deprimere ulteriormente dei redditi già in crisi e senza un futuro migliore. Sebbene non possa tracciarsi una distinzione· teorica fra le categorie di investimenti del primo e del secondo tipo, in pratica ciascuna opera fondiaria può collocarsi nettamente o fra quelle che determinano un forte accrescimento di reddito o fra quelle che assicurano la conservazione del reddito esistente. Nella riconversione della collina in cui una cospicua parte delle opere private devono soltanto frenare l'obsolescenza economica delle strutture fondiarie, riportandole al livello di quelle delle zone più favorite, il ripristino di un sistema di susisidi a fondo perduto sembra indispensabile a colmare il dislivello di efficienza di queste regioni, anche se il ricorso al credito - magari prolungato a 7-8 anni di durata - seguiterà a dimostrarsi il più adatto per investimenti a breve termine, quali l'acquisto di bestiaine e di macchine. Seinbrerebbe, quindi, molto importante introdurre o ripristinare in queste regioni quella forma di finanziamento misto - parte in sussidio e parte in mutuo agevolato - che la Cassa per il Mezzogiorno sperimentò con successo nei comprensori di bonifica. Ad ogni modo, quale che s1a la misura in cui 1 due strumenti verranno messi a disposizione, vorremmo qui osservare che l'impegno finanziario che comporta la riconversione è molto elevato, anche senza tener conto delle infrastrutture fondiarie di base, delle sistemazioni del terreno, delle strade aziendali e dei fabbricati di abitazione. Le sole attrezzature imputabili agli allevamenti ed alla cerealicoltura costano più di 200 mila lire per ettaro 3 ed a queste va aggiunto ovviamente il capitale di esercizio. Se lo Stato vuole affrontare il problema di queste zone deve, quindi, essere pronto a rifondere in contributi almeno la metà di tale importo, oltre ai sussidi sulle opere fondiarie di base. Il secondo punto, ossia il miglioramento delle strutture, appare, invece, ancora una via bloccata. Quale sia lo stato di frammentazione e di polverizzazione della terra nelle nostre regioni interne è ben noto; quel che è più preoccu3 Per 100 Ha a cerealicoltura: n. 4 trattori: 10 milioni, n. 1 mieti-trebbia: 6 milioni, n. 10 aratri ed erpici: 4.400.000, altre attrezzature: 3.200.000. In complesso 23.600.000 pari a circa 240.000 lire/Ha. Per 100 capi di bestiame (100 Ha di erbai + 200 ettari di pascolo): Silos per 2.400.qli: 13 milioni, Stalla per 100 capi: 15 milioni, n. 2. Falcia-andana-condizionatori: 10 milioni, altre attrezzature 7.000.000. Parziale capitale acquisto bestiame 15 milioni. In complesso 60 milioni, pari a circa 200.000 lire/Ha. 88 BibliotecaGino Bianco

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