Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

Argomenti i· rimanenti 2 e se si ottenesse un certo spostamento interstagionale di scorte insilate, si avrebbe un carico di 0,33 capi sulla superficie destinata agli allevamenti e, quindi, di un capo ogni 6 ettari della intera superficie aziendale. In tali rapporti di superficie, oltre ad aver,si un notevole equilibrio nel bilancio foraggero, si raggiungerebbe anche una distribuzione annuale del lavoro piuttosto soddisfacente. Lasciando il bestiame in regime semibrado ed elevando la meccanizzazione nelle coltivazioni si potrebbe, infatti, avere all'incirca un addetto ogni 100 ettari nel primo semestre, e due addetti nel success.ivo. Considerando che in inverno il minore assorbimento di lavoro agricolo può venire di fatto compensato dalle attività boschive oppure ooincide con le forzat,e inattività dovute al maltempo, il calendario di lavoro per queste zone potrebbe divenire piuttosto stabilizzato anche senza il ricorso a quelle integrazioni con altri settori (turismo e artigianato) di cui diremo in seguito. Ordinamenti come quello descritto non si realizzano, però, per forza spontanea; non soltanto perché le zone delle quali ci occupiamo non hanno ormai da decenni alcuna accumulazione di rendite o di profitti, ma perché i nuovi ordinamenti, anche se competitivi in termini di esercizio ordinario, non potrebbero certo remunerare adeguatamente i capitali im1 messi dall'esterno e perché l'attuale regime fondiario. e la legislazione in atto precludono quasi sempre ampiezze tecniche come quelle esemplificate più sopra. All'intervento di politica agraria si prospettano dunque due strade: quella degli incentivi alla riconversione e quella del miglioramento delle strutture fondiarie. In passato, la trasformazione fondiaria privata poteva contare su due forme di incentivi: il mutuo a tasso agevolato ed il ·sussidio in conto capitale, ad ognuno dei quali si attingeva in relazione ai propri specifici bisogni. Mentre, infatti, la forma creditizia era particolarmente adatta al finanziamento di quelle innovazioni (irrigazione, impianti arborei, meccanizzazione) da cui si attendevano redditi aggiuntivi tali da remunerare il capitale nuovamente investito, la forma del sussidio in conto capitale si prestava soprattutto per i lavori di semplice conservazione ed aggiornamento del capitale fondiario (fabbricati, strade aziendali, sistemazioni del suolo), ossia per quei lavori da cui non sarebbe derivata alcuna profonda trasformazione nelle produzioni o nei costi di produzione, ma soltanto il ·mantenimento di condizioni di èfficienza 2 I nuovi erbai di sorgo e di granoturco ibrido consentono dei carichi di be~ stiame molto maggiori, ma in una stima di carattere medio abbiamo preferito attenerci a valori prudenziali. 87 • BibliotecaGino Bianco

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