Angerio Filangieri Generalmente si tratta di facilitare la percolazione dell'acqua caduta sul suolo affinché non scorra in ·superficie e determini delle erosioni, ma talvolta - come in alcune formazioni instabili dell'eocene - il criterio deve essere opposto: si tratta di evita_re che terrazzamenti o altre opere di trattenuta dell'acqua aggravino la saturazione di quegli strati profondi, che tendono a scivolare portando con sé il loro carico di terreno soprastante. La norma fondamentale cui deve ispirarsi la difesa del suolo è, dunque, l'applicazione del vincolo di incoltura - sia esso con destinazione a pascolo che a bosco - per tutti i terreni che superano determinate pendenze. Come vedremo in seguito, questa esigenza collima pienamente con quella agricola, che prevede il ritirarsi della coltivazione (in grande prevalenza cerealicola) dai terreni in pendio, difficilmente meccanizzabili e più soggetti al dilavamento superficiale. Si tratta, cioè, di mettere a punto due tipi di vincolo, uno per i terreni in medio pendio, da destinare a pascolo, ed uno per i terreni più scoscesi, la cui -stabilità può es•sere raggiunta soltanto attraverso il rimboschimento. Parlare di un limite di pendenza ai fini del vincolo di destinazione a pascolo, unico per tutta la collina centro-meridionale, sarebbe ovviamente troppo semplicistico, dato il diverso manifestarsi dei fenomeni erosivi nei differenti tipi di suolo ed il loro progressivo aggravarsi soprattutto in relazione alla presenza di materiali sabbiosi ed alle caratteristiche microclimatiche. Tuttavia, da una serie di osservazioni compiute in varie condizioni ambientali, riteniamo che dei valori del 20-25% possano mediamente accettarsi per una prima fase di studio, salvo ad affidare, in sede esecutiva, agli Ispettorati Forestali la deter~ minazione zonale di valori specifici entro dei massimi e dei minimi da prevedersi per legge. Evidentemente questi valori possono rappresentare i limiti minimi per rendere obbligatoria la conversione a pascolo; occorre, però, determinare anche una pendenza maggiore oltre la quale sia da prescrivere la destinazione a bosco. La distinzione del vincolo generico di incoltura in due v1 incoli differenti trova, fra l'altro, la sua giustificazione nella scarsa convenienza delle opere di rimboschimento nell'ambiente ecologico del Mezzogiorno d'Italia. Come è noto, mentre nell'Europa centrale - e, più in generale, in tutti i climi freddi - il bosco è costituito in prevalenza da fusta~e, il cui reddito è, in certa misura, alternativo con quello delle coltivazioni, in clima caldo-arido non soltanto sono da escludere le essenze più pregiate, come l'abete ·e il larice, ma gli incren1enti legnosi 84 BibliotecaGino Bianco
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