.. Argomenti attive e di punti di sviluppo, sedi di attività integrate fra loro e ben collegate con l'esterno, e - fra le maglie di queste - di aree intercluse destinate ad utilizzazioni economiche estremamente estensive (bosco, pascolo, incolto), se non addirittura votate all'abbandono. Come la concentrazione di ogni forma di sviluppo nelle aree di pianura trova incentivo nelle buone infrastrutture di quei territori e nelle possibilità di integrazione di attività diverse, così se si vuole ottenere il riflusso verso l'interno di un meccanismo di sviluppo, occorre che almeno talune parti più adatte dei territori collinari riproducano queste condizioni fisico-economiche. 2. Là conservazione del suolo. - Se da questo schema generale vogliamo, ora, passare agli aspetti fondamentali di un nuovo ordinamento, dobbiamo porre fra i primissimi att~ di una programmazione per la collina quello di assicurare piena soluzione al probl,ema deHa conservazione del suolo. È noto, infatti, quanto la collina peninsulare italiana, geologicamente instabile, tormentata da profondi dislivelli ed impoverita di vegetazione daH'aridità estiva, ··sia soggetta a gravi fenomeni erosivi di varia natura. Se normalmente molti di questi dissesti hanno andamento progressivo ma lento e producono modificazioni - sia negli alti che nei bassi bacini - difficilmente apprezzabili dall'osservatore occasionale, quando, invece, si verificano eventi pluviometrici superiori a quelli medi la mancanza di un regime idrico comporta facilrnente conseguenze disastrose. La recente alluvione di Firenze ha fornito un clamoroso esempio della gravità di questi fenomeni, e di come al paese mancasse una adeguata coscienza di essi. Gli intervalli estremamente lunghi con cui le alluvioni si ripetono, lasciano il tempo di dimenticare l'importanza che i problemi del suolo vadano costantemente tenuti sotto controllo, in attesa che un nuovo evento li riporti imprevedibilmente sul tappeto. Bisogna quindi dare atto all'impegno posto dal Governo nell'aver affrontato in questi ultimi anni l'assetto idrogeologico del paese e nell'imponenza di fondi (4.500 miliardi in _trent'anni) che accompagnano il piano per la difesa del suolo. Il controllo idrogeologico si attua attraverso due distinti interventi: a) la correzione degli alvei dei corsi d'acqua maggiori e· minori al fine di impedirne il crollo delle sponde, di ridurne la pensilità del' fondo e, quindi, i pericoli di esondazione; b) il vincolo idrogeologico destinato a favorire, in ogni tipo di suolo, il regime di smaltimento dell'acqua piovana che più gli si addice. 83 BibliotecaGino Bianco
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