Angerio Filangieri per la collina disperdendo invece in queste regioni infrastrutture ed incentivi agricoli non sufficientemente selettivi. Il fondamento che giustifica una politica per queste aree esiste e poggia su almeno tre elementi: - l'esigenza di combattere l'attuale componente ingiustificata de lla concentrazione industriia 1 le e residenziale su pochi punti del territorio nazionale ed eliminare così i costi pubblici, privati ed « occulti» che essa comporta; - l'esigenza di evitare l'ingiustificata co1npetizione di più funzio ni sullo stesso suolo. Nel nostro paese, ove il suolo economicamente utilizzabile è limitato e già interamente utilizzato in qualche modo, la ria llocazione di tutte le attività nelle aree di pianura ed in quelle di concentrazione industriale comporta inevitabilmente una competizione sui suoli e, pertanto, la cancellazione delle preesistenti attività sotto la pressione di altre a più elevata accumulazione di profitti. La distruzione di una struttura agricola per effetto delle soluzioni di co ntinuità apportate in essa dallo sparpagliarsi di una miriade di attività industriali, residenziali, mercantili, è un esempio frequente e sintomatico di costo territoriale occulto~ - l'esigenza di conferire il loro giusto valore alle risorse attuali e potenziali della collina, risorse che oggi rischiano di essere rinnegate sol perché coinvolte nella « frana economica » di queste regioni; - la considerazione che lo sviluppo di base dell'Italia peni nsulare, attestato lungo gli assi costieri tirrenico ed adriatico e tag liato in due dalla dorsale dell'Appennino, avrà inevitabilmente bisogno di una rete di connessione trasversale. Una politica per la collina deve fare in modo, fra l'altro, che queste connessioni trasversali non si limi tino a delle comunicazioni autostradali attraverso un territorio « inattivo », ma diano luogo ad un sistema continuo di attività, anche se più modes te di quelle dei poli da collegare; - l'opportunità di valorizzare un patrimonio paesistico-urbanistico di abitati minori - che non si vede perché non possano esse re chiamati a reinserirsi in una moderna struttura residenziale -, che offra ai suoi abitanti condizioni di vita più gradevoli ,di quanto hanno saputo offrire fino ad oggi la maggior parte delle moderne città industrial i. Tutti questi motivi appaiono particolarmente validi quando ci si ponga in quell'orizzonte di lungo periodo nel quale il mol tiplicarsi di ogni sorta di attività lascia intravedere che un riflusso di ini ziative verso i suoli di collina - dopo la saturazione di quelli di pianura - avverrà spontaneamente, ma in una struttura generale ormai compromessa da sbagli o da imprevidenze passate. 80 BibliotecaGino Bianco
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