·' Città e territorio guardo sono piuttosto controverse e si possono distinguere grosso modo in. due tipi: per alcuni, la mancanza di un metodo proprio porterebbe il geografo a sconfinare in altri campi, dai quali finirebbe col prendere a prestito idee e risultati. Per altri, viceversa, la geografi.a sarebbe una specie di supervisore e cornincerebbe là dove le altre scienze finiscono, servendosi dei risultati di queste per elaborare le proprie conclusioni. Ora, portando queste due posizioni alle estreme conseguenze, potrebbe accadere talvolta che la preoccupazione di non sconfinare al di fuori della geografia impedisca di prendere in esame tutti quei fattori suscettibili di contribuire allo studio del fenomeno, co1ne per esempio i fattori storici, sociali, economici e culturali. D'altro lato, non è nemmeno lo_gicopretendere che la geografi.a troneggi sulle altre scienze, ùnponendo tra l'altro nelle conclusioni la propria definizione di città. È evidente invece che ognuna delle scienze che studiano il fenome1J,o urbano parte da una propria definizione di città co1ne unità funzionale. La scuola di Monaco si è orientata nel senso della collaborazione, anche se per il n101nento i contatti non. sono ancora istituzionalizzati, n1a hanno spesso carattere casuale e personale. e richiedono tempo e iniziativa. Al di là di ogni problema pratico, comunque, ci sembra che la scuola di Monaco abbia segnato un notevole passo avanti n.el can1po della geografi.a urbana, come azione di rottura con la tradizione. Alcuni lavori presentati dai niembri dell'équipe e dedicati, con1e abbiamo già detto, alla città di Monaco, stanno a comprovare se non la riuscita, perché si è appena agli inizi, certo l'interesse e la validità dell' esperùnento. SARA ESPOSITO 65 BibliotecaGino Bianco
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