Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

Antonio Duva brosa, nell'agosto del 1967, le ACLI sono chiamate a riflettere sul proprio ruolo nella società contemporanea - queHa che Labor chiama la società « sui:igelata » - si ceI1Ca di formulare una ipotesi alternativa alla.« società consumistica e dello s:preco » che si considera « ormai alle porte». La proposta appena aibbozzata da Laibor, l'impegno per una « società del lavoro », appare scaturire da premesse e da preoccupazioni che tengono scarsamente presente l'esigenza di un'azione articolata deHe ACLI nelle diverse realtà del paese; né ciò è caisuale: affern1a il deputato aclista on. Giuseppe Gerbino, nel suo intervento alla tavola rotonda su « Mezzogiorno e agricoltura»: « per quanto riguarda il movimento non si deve pensare ad una specializzazione settoriale delile ACLI destinata al Mezzogiorno, ma nel Mezzogiorno si deve sviluppare, con maggiore intensità, quella presenza di metodi e di strumenti ritenuti idonei per il resito del paese». Questa scelta pesa notevolmente su1lo sviluppo deH'orga.nizzazione nel Mezzogiorno, dove la linea di Labor ha incontrato - prima di affermarsi - considerevoli difficoltà. n Mezzogiorno, d'altra parte, ha rappresentato fin dal 1961 la zona di m.inor.i consensi per Labor. È significativo, in proposito, il caso della Campania, che è la regione meridionale in oui le ACLI sono più diffuse. Negli ultimi anni vi è stata una cei:ita contrazione dei ciircoli e dei nuclei, che da 435 nel 1966 •sono passati a 369 nel 1969. Anche la capacità elettorale del movimento non appare particolarm.ente sviluppata se si considera che ent1rambi i candidati aclils,ti nei due collegi campani non sono stati eletti nella consulitazione del 19 maggio 1968 (a NapQlli-Caserta Antonio Balsamo, già Presidente Provinciale di Napoli, ha riportato 14.726 voti di preferenza; nel collegio Benevento-Avellino-Salerno il Presidente Regionale; avv. Salvatore Iacobelli, ne ha invece ottenuti 35.127). Iacobell.i, oltre alla Presidenza Regionale detiene quella della Provincia di Benevento, ed al recente congresso di Torino è stato uno degli oppositori più conseguenti alla linea Labor, affermando dedsamente l'esigenza di un maggiore impegno meridionalistico delle ACLI. Sulle stesse posizioni sono anche le ACLI di Caserta, il cui Presidente Provinciale, Gian Paolo Liberatore, · è stato consigliere nazionale nel triennio scorso, in rappresentanza della Campania. In questa carica gli è ora suceduto l'insegnante Emilio Fusco, Presidente delle ACLI di Salerno, aderente alle posizioni m,a,ggioritarie. AHa linea Labor si rifanno pure le ACLI di Avellino guidate da Amedeo Della Sala, che ne è stato per molti anni il Segretario organizzativo e dall'anno scorso ne è il Presidente Provinciale. A Napoli, dopo le dimissioni di Bal'S'amo, candidato alle elezioni politiche, e dopo un breve periodo di Presidenza del dott. Giuseppe D'Antonio, le tensioni interne hanno provocato una cdsi riisolta con una gestione commissariale (Maria Fortunato, Vice Presidente Nazionale delle ACLI e Lino Bosio) . . In complesso, la Campania di1sponeva, al Congresso di Torino, di 26 delegati, 9 dei quali aderivano alla corrente di oppos1z1one a Labor. Dei due 56 BibliotecaGino Bianco

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