Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

Giornale a più voci scrive Kant, il filosofo più permeato di etica federalista, ohe « gli Stati s.i recano i.!Il!giruistizia già solo per il fatto della loro vicinanza», ogni tentativo di comprendere le ragioilli deHa guerra in base ai principi diversi, può costituire senz'al-tro un'utile integrazione del metodo di comprensione kantiano, ma certo non è in grado di cogliere il male alle radici - e cioè la guerra come effetto dell'anarchia internazionale -; e pertanto ogni program,ma politico che si fonderà su quei principi, finirà, inevitabilmenre, col mancare - ogni volta con la sitessa somma di delusioni -- il berisaglio della pace. 14. Ciò che l'ideale dialogico è in filosofia, il federalismo e in politica. Non ci si fanno molte illusioni circa il raggiungimento della verità assoluta, ma in ogni modo la « coes.i1stenza » è considerata come una garanzia imprescindibile di progresso morale. L'ultima parola tocca, pertanto, alla forma, perché tra i contenuti non se ne trova alouno che possa aspirare ad una validità incondizionata. Perciò Kant dava una definizione della libertà soltanto formale e definiva il diritto come « l'insieme di oondiizioni per mezzo delle quali l'arbitrio dell'uno può accordarsi con quello dell'altro, secondo una legge UJiliversa:le di libertà ». 15. Le filosofie contenutistiche hanno un bisogno costante dell'ideologia. Se certi contenuti euristici •sono assoluti, da essi si deve poter dedurre l'intero universo um·ano (e 'sovente non solo questo): nascono, così, i grandi sistemi e -la violenza perpetrata ai danni di chi non riesce a integrarvisi. Nasce, soprattutto, l'iHusione che la felicità sia a portata di mano, purché certe azioni sen1plici, radicali, vengano condotte a termine contro nemici facilmente individuabili (si tratti degli ebrei, degli imperialisti, della orice.a revisionistai, del penicolo giallo etc.). E a condurre la ,lotta è sempre quello che Weber chian1ava H capo carismatico, la oui logica è tanto elementare quanto spietata. 16. Le democrazie nazionali - socialiste o non - solo relativamente realizzano l'ideale politico della coesistenza e del libero confronto tra i valori. L'Atene di Pericle escludeva dalla cittadinan~a piena i meteci, le donne, gli schiavi; l'Inghilterra di M~lton e dei costituzionalisiti, gli irlandesi; l'America di J efferson e di HamHton gli uomini di colore. Le esigenze della -difesa, che gli Stati hanno per il semplice rinserrarsi entro gelosi confini nazionali, riducono sovente le garanzie costituzionali a mere formalità e sollecitano la costituzione di forti gruppi economici, in quanto ·se l'economia è potente, la poliiti.ca avrà potienti tenaglie per risolvere le sue ambizioni. 17. E d'altronde anche i concetti di difesa nazionale e di guerra « giusita » sono molto ambigui, sol che si pensi alla lode che Machiavelli tributava aJ . modo di difendersi dai Romani che « vollono fare con Filippo et A!Il:tioco guerra in Grecia per non la avere a fare con loro in Italia». E ~r quel che riguarda « la guerra giusta » la coalizione antinazista è uno dei rarissimi 53 ' BibliotecaGino Bianco

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