\. ' . NOTE DELLA REDAZIONE . , I Il contrattacco Un « gruppo di illustri docenti di tendenza liberale»· si è riunito a convegno in Ro1na, il 20 giugno, per sottoporre il progetto governativo di riforma universitaria ad un « esame critico puntuale e demolitore». Abbiamo ricavato la citazione dal servizio che sul convegno ha scritto, per il « Corriere della Sera », Fabrizio De Santis. Ma merita di essere citata soprattutto la conclusione del servizio di De Santis: « il dibattito ... ha dato la sensazione che una larga parte dei docenti universitari italiani, insoddisfatti per il progetto governativo così com'è ora, e te1nendo che la sua trasf onnazione in legge possa far precipitare la nostra università in una crisi ancora più grave di quella attuale, abbia deciso di passare al contrattacco ». Il co~vegno romano degli « illustri docenti di tendenza liberale» non è, dunque, che una delle tante manifestazioni di un contrattacco che muove lungo diverse linee. Gli strateghi di questo contrattacco si dichiarano anzitutto fautori zelanti di una riforma universitaria; e magari accusano la classe politica di essere in ritardo, di non aver fatto finora una rif orn1a universitaria, di aver lasciato aggravare la crisi dell'Università, come se il· tempo perduto e la stessa crisi dell'Università non siano addebitabili, assai più che alla classe politica, alla casta accademica, ed in particolare a quei suoi esponenti che agiscono dall'interno della classe politica. Ma la prùna linea strategica del contrattacco è proprio questa: dichiararsi fautori di una riforma per avversare la rifornria, il progetto governativo di riforma. Si chiedono pertanto « pause di riflessione »; « stralci» di certe parti, o « leggi-cornice», per giustificare il rinvio di altre parti, . quelle che dovrebbero realmente incidere sulla redistribuzione del potere accademico; « miglioramenti » sostanziali, tali da investire « alcuni punti fondamentali del provvedimento>>, in particolare quelli che riguardano le strutture dipartimentali, e più ancora lo stato giuridico dei docenti ed il pieno tempo. Intanto, si chiede che "il Ministero bandisca i concorsi per le cattedre e per le libere docenze, in modo da togliere anche la spinta che dal blocco dei concorsi può venire ai fini dell'acceleramento dei tempi parlamentari della riforma; e comunque si è ottenuto che questi tempi siano gravati in qualche modo dalla pur limitata « inchiesta conoscitiva» che la Commissione senatoriale per la Pubblica Istruzione ha deciso di condurre, parallelamente alla discussione sulla riforma del governo, dedicando quattro giornate piene all'espletamento di tale inchiesta in quattro sedi universitarie (Milano, Firenze, Roma, Palermo). 44 Biblioteca.GinoBianco
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