Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

!viario Pendinelli dai comunisti, alla proposta avanzata da Boni di uscire dalla Federazione Sindacale Mondiale, una organizzazione filo-soviètica i cui legami con la CGIL non costituiscOno certamente un fattore di · stimolo nella direzione dell'unità sindacale. Così come non può intendersi positivamente la chiusura opposta. dal congresso nei confronti della politica di piano. L'unità sindacale appare, però, più vicina di quanto non lo fosse prima ,dell'apertura del congresso di Livorno. In questa direzione è stato avviato un processo irreversibile. Come pure, sembra ormai aperta la strada della revisione critica e dell'aggiornamento delle posizioni. Da questo punto di vista è particolarmente significativo l'articolo che Luciano Lama ha firmato su « l'Unità» del 24 giugno scorso. « Volendo giudicare obiettivamente il Congresso - scrive Lama - mi pare che si possa riscontrare ancora, non nella strategia generale, ma per il breve periodo, una lacuna che è del resto comune all'intero movimento sindacale: il capitolo delle riforme di struttura, degli obiettivi concreti di occupazione, della riforma della scuola è ancora svolto più come una serie di rivendicazioni che come uno dei pilastri portanti della piattaforma complessiva della CGIL. E non è detto che le imminenti lotte rivendicative di alcuni milioni di lavoratori per i salari e il resto accelerino e facilitino di per sé questa sintesi. La conquista di questa coerenza fra rivendicazioni e riform·e è dunque un impegno non facile, ma decisivo, che tutti i livelli dell'organizzazione devono assumersi 1n proprio ». Con1e era facile prevedere, una volta raggiunto il traguardo delle « incompatibilità » e dello sganciamento dai partiti, il dibattito si sta spostando, all'interno della CGIL, sui temi, ancora più impegnativi, del ruolo e delle finalità che il sindacato « nuovo » deve perseguire. Ma il congresso della più forte centrale sindacale italiana è certamente destinato ad incidere anche sull'imminente congresso della CISL e su quello che, ad ottobre, terrà la UIL. È lecito anzi prevedere che i problemi di cui ha parlato Lama nell'articolo citato, trov;eranno ampio spazio nella dialettica congressuale delle altre due organizzazioni dei lavoratori. Per quanto riguarda la UIL c'è già, d'altro canto, una eloquente· dichiarazione che uno dei suoi massimi esponenti, il segretario confederale Raffaele Vanni, ha rilasciato all'indomani del congresso della CGIL. Vanni ha detto che « sta ormai prendendo forma un sindacato nuovo, non come strumento di pressione dei partiti o nei partiti, bensì come un organismo dialetticamente vivo ed arti40 BibliotecaGino Bianco

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