Le ACL! contro la DC La minoranza, pur tradendo le preoccupazioni, forse anche interessate, per la liberalizzazione del voto aclista, aveva posto alcuni interrogativi: quale è il vostro modello di sviluppo - aveva chiesto l' on. Vittorino Colon1bo - e quale il sistema di accun1ulazione? Quale governo-ombra state preparando a livello di classe dirigente? Vittorino Colombo aveva anche fom1ulato un ammonimento: « attenzione a non aggravare la crisi dei partiti, l'esaurimento del MRP in Francia è ese1nplare di una crisi della società ». E l'on. Bodrato, di Torino, aveva a sua volta avvertito « quanto c'è di ambiguo all'interno dei gruppi sociali che si pongono in contrapposizione al sistema », e che « una coalizione tra cattolici e comunisti livellerebbe ancora di più il gioco politico, che ha invece bisogno di chiarezza delle posizioni ». « Amici di minoranza - ha replicato uno dei più autorevoli laboriani, membro della presidenza nazionale, Domenico Rosati - voi oggi apparite come i difensori delle residue posizioni di controllo della Democrazia cristiana dentro le ACL/; e così in qualche modo apparite come il sinzbolo dentro le ACL/ di quella egemonia dei partiti sulla società che pur vorremmo scongiurare ». Al Congresso, mentre sono state conclamate l'autonomia e la fine del « collateralismo » con la DC, le proposte di revisione dell'art. 44 dello Statuto sui compiti di « garanzia » dell'assistente ecclesiastico, revisione che avrebbe dato in una certa misuria l'autonomia dalla gerarchia, sono sta te bocciate in con1missione e non sono giunte all'approvazione dell'assemblea . . Non è probabile che si tratti solo di tempo: « non possiamo - è stato detto - essere in questa posizione di inferiorità rispetto alle altre forze del 1novimento operaio, che possono rimproverarci la dipendenza dal vescovo »; gli elementi più avvertiti della gerarchia capiranno - sperano i laboriani - che occorre togliere anche questo ostacolo ad una strategia di grande respiro. Ma che cosa tutto questo significhi in termini di periodo più breve, per la DC, e per i partiti in generiale, non è possibile dirlo ora: quello che sen1bra certo è che non contribuisce al recupero del credito dei partiti, né al rafforzamento del centro sinistra. ·Quali pot:r.anno essere le implicazioni e gli sviluppi della nuova strategia delle ACLI, anche in relazione alla formazioné di quella non ben definita formazione che è l'ACPOL, non è stato chiarito. né da Labor, né dagli ora tori della sua parte. Gli aclisti, questo è stato detto, non il movimento in quanto tale, daranno il loro voto politico, il loro appoggio a quegli espo33 BibliotecaGino Bianco
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