Giorgio La Malfa sindacale ed alla libertà contrattuale, mancando le quali un sindacato perderebbe la sua ragione d'essere 11 , ma per una ragione più sostanziale, anche se su idi essa normalmente non ci si sofferma. Tale ragione più sostanziale è rappresentata dal fatto che la politica dei redditi raippresenta una :limitazione volontaria dei propri consumi che, come è naturale, .ciascuna· classe sociale cerca di addossare ad altri, preferendo restare il più possibile libera nelle decisioni sulla destinazione ,delle risorse che ad essa affluiscono. D'altra parte, questa forma di politica dei redditi costituisce la base democratica della politica di programmazione economica, nel senso .che questa è una politica economica che riduce i consumi di alcuni ceti, coloro che hanno occupazione, per creare le possibilità di consumo di altri ceti, o che riduce i consumi attuali per precostituire le possibilità di maggiori consumi futuri, ma con il consenso di coloro i quali rinunciano al consumo di risorse per migliorare le condizioni complessive del sistema economico 12 • Vi sono due modi diversi da quello che qui si suggerisce per decidere la politica ,di accumulazione e la scelta tra consumi ed investimenti di una certa collettività. Il primo modo è quello tradizionale dei sistemi capitalistici, nei quali il processo di accumulazione è lasciato, in apparenza, alle decisioni dei singoli, che possono disporre liberamente del loro reddito. Diciamo apparentemente poi'Ché di fatto., nei sistemi capitalistici non pianificati, il livello del reddito ,dipende esclusivamente dalle decisioni di investimento delle imprese e quindi dalle decisioni di una minoranza della collettività. Un secondo modo di determinazione del tasso di accumulazione è stato sperimentato ed attuato nei paesi socialisti e in particolare nella Russia sovietica. In questo caso, le decisioni di politica economica del governo riguardano la utilizzazione delle risorse, cosicché i,l consumo diventa un residuo, una volta fissato il livello degli investimenti. Il meccanis,mo di controllo sui consu1ni non è affidato ad una decisione collettiva sulla destinazione delle risorse, ma semplicemente alla fissazione di autorità dei salari e dei prezzi 11 Si veda F. MoMIGLIANO, Sindacati, Progresso tecnico, Programmazione Econonomica, Einaudi, Torino, 1966. 12 Vi è una analogia piuttosto interes&ante fra il problema che stiamo discutendo e una tradizionale discussione nell'ambito della scienza delle finanze sui criteri di ripartizione del carico tributario tra i cittadini. Vi è infatti a quel proposito una difficoltà notevole a concepire ed a attuare degli schemi di ripa::rtirione del carico tributario -decisi su base volontaria o anche sempl!icemente su base democratica. La politica economica democratica incontra le stesse dlifficoltà. 22 BibliotecaGino Bianco
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